Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 23/01/2021, a pag.15 con il titolo "Attacco missilistico israeliano. La contraerea siriana fa strage" il commento di Camille Eid.
Camille Eid torna a disinformare contro Israele scrivendo di "attacco missilistico" e "raid" contro la Siria. Le fonti dell'accaduto riportate da Eid sono due: il regime di Assad e l'Osservatorio siriano per i diritti umani a Londra. Secondo la prima la responsabilità delle uccisioni è di Israele, per la seconda della contraerea del regime siriano. Eid però evidenzia la prima, a cui è dedicata la prima parte dell'articolo, e solo dopo aggiunge la seconda. Questo è un tipico meccanismo della disinformazione, nella quale Avvenire è sempre in prima fila.
Ecco l'articolo:
Camille Eid
Il cambio al vertice della Casa Bianca non ferma i raid israeliani in Siria. Una famiglia siriana di quattro persone è rimasta uccisa in un raid aereo israeliano lanciato all'alba di ieri contro siti militari filoiraniani nella zona di Hama, nella Siria centrale. E' quanto denunciato dalle autorità di Damasco, secondo le quali nell'attacco missilistico sono morti «padre, madre e due bambini», mentre altre quattro persone, tra cui altri due bambini, sono rimaste ferite e tre case sono andate distrutte. Una fonte militare siriana ha sottolineato che la contraerea ha «intercettato la maggior parte» dei missili israeliani. L'Osservatorio siriano per i diritti umani, un monitor dell'opposizione con sede in Gran Bretagna, ha precisato invece che la famiglia è stata uccisa da «rottami di un missile term-aria della difesa aerea siriana caduto sulla sua casa situata nel quartiere densamente popolato di Kazu» a Hama e non, come riferito dall'agenzia governativa siriana Sana, dall'impatto di uno dei missili israeliani. L'attacco, avvenuto attraverso lo spazio aereo libanese, avrebbe preso di mira cinque postazioni militari iraniane e di milizie filo-iraniane e un «centro di ricerca» situato vicino alla città di Masyaf, nella campagna alle porte di Hama.
Nella zona, già colpita in precedenza, si concentrano secondo l'Osservatorio e altre fonti concordanti depositi di armi e missili di Hezbollah, dell'Iran e di altre milizie filo-iraniane in Siria. Nessun commento da parte delle autorità israeliane, che solitamente mantengono il riserbo, anche se lo scorso 31 dicembre, in un'insolita ammissione di responsabilità, le forze armate israeliane hanno riferito di aver colpito una cinquantina di obiettivi in Siria nel corso del 2020. Nessun dettaglio è stato fornito su cosa sia finito nel mirino, ma da quando è scoppiata la guerra civile nel Paese confinante, sono centinaia i raid aerei per il quale è stato accusato lo Stato ebraico. Questo è il primo attacco di Israele alla Siria da quando è entrato in carica il presidente americano Joe Biden dal quale si attende una posizione più conciliante nei confronti dell'Iran rispetto a quella del predecessore, Donald Trump. Un fatto che suscita preoccupazione in Israele. Il 13 gennaio, i caccia israeliani hanno effettuato intensi attacchi aerei nella Siria orientale, prendendo di mira posizioni e depositi di armi delle forze appoggiate dall'Iran. Almeno 57 combattenti sarebbero stati uccisi e decine rimasti feriti. La vigilia dell'ultimo attacco, il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, aveva assicurato che i raid del suo Paese andranno avanti per tutelare «gli interessi strategici di Israele» e impedire all'Iran «di trincerarsi in Siria», considerato da Tel Aviv una linea rossa. Gli attacchi arrivano nel mezzo dell'intensificazione delle missioni di aerei da guerra israeliani a bassa quota nei cieli libanesi che hanno causato nervosismo tra la popolazione. Proprio ieri, Israele ha detto di aver abbattuto un drone proveniente dai territori libanesi.
Per inviare a Avvenire la propria opinione, telefonare: 02/6780510, oppure cliccare sulla e-mail sottostante