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Come banalizzare la Shoah
Analisi di Deborah Fait A destra: Greta Thunberg, Anna Frank
Non si sa più cosa pensare, davvero, amici, mi sembra di vivere in un incubo di scempiaggine generale. Non si fa in tempo a digerire la storiaccia di Alan Friedman che dà della escort (=puttana) a Melania Trump che, eccolo qua, il sindaco Sala che paragona Anna Frank a Greta Thurnberg. Due esempi, pur diversissimi, di quanto sia grande la stupidità umana. Essere sindaco di Milano, una delle più importanti città europee, significa avere responsabilità morali non solo firmare carte e farsi fotografare mentre si dicono cazzate enormi. Come si fa a paragonare Anna Frank, rinchiusa ancora ragazzina, per due anni, con altre persone in due stanze, perseguitata perché ebrea, poi catturata e morta di fame e di tifo a Bergen Belsen, a Greta, una ragazzina ricca, figlia di papà che, con la scusa della natura oltraggiata dal genere umano cui lei gridava le peggiori offese, ha viaggiato in lungo e in largo sopra panfili d miliardari, è stata invitata a parlare all'ONU, è stata ricevuta con tutti gli onori da Papi e presidenti, è stata applaudita da milioni di adulti e ragazzini impazziti per lei, è diventata un'icona e chi la criticava o criticava i suoi genitori veniva subito accusato di essere un fascista e messo alla gogna. Oggi Greta, diciottenne, si gode i frutti della sua smania di apparire e finalmente pare sia tornata a scuola. Anna è morta, ammazzata dai nazisti, a 16 anni, in un campo di concentramento, tra pidocchi, calci, e l'inferno creato dai suoi aguzzini.
Beppe Sala E' morta insieme a quel milione e mezzo di bambini ebrei le cui anime tormentate volano ancora nel vento e le cui ceneri ardono ancora sotto la terra gelata di Polonia, calpestati senza pietà. Banalizzare la Shoah è diventata un'abitudine scellerata e adesso che si avvicina il 27 gennaio, Giornata della Memoria della Shoah, la volgarizzazione della peggior tragedia vissuta dal genere umano diventa quotidiana. Non posso consigliare al sindaco Sala di leggere le centinaia di libri e documenti sullo sterminio degli ebrei d'Europa, gli suggerisco però una canzone, una semplice breve canzone, capolavoro di Francesco Guccini, facile da ascoltare, difficile da capire e interiorizzare ma ci si può provare, con un piccolo sforzo e per rispetto ai 6 milioni di ebrei trucidati dai tedeschi con la complicità del mondo intero. https://www.youtube.com/watch?v=0fds1qlgMSk
Il 27 gennaio spenderanno tante parole inutili, alcuni si divertiranno a negare e a offendere, altri diranno "uffa ancora con questi ebrei". Per noi ebrei il 27 gennaio dura da 80 anni ogni giorno dell'anno. Suggerirei al sindaco Sala di chiedere scusa e di ascoltare solo queste parole per capire quanto offensivo è stato quel paragone fatto con grande superficialità. Le ascolti e le ripeta, sindaco:" Son morto con altri cento, son morto ch'ero bambino, passato per il camino e adesso sono nel vento…in polvere qui nel vento".
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