Testata: La Repubblica Data: 16 settembre 2002 Pagina: 1 Autore: Sandro Viola Titolo: «Sabra e Chatila, il tragico prezzo di un massacro»
Per qualche tempo Repubblica ci aveva risparmiato delle storiche "sparate" anti-israeliane. Ora è tornato, Sandro Viola.Ed é tornato con un pezzo su un classico della mitologia anti-israeliana, il massacro commesso da cristiani libanesi in due campi profughi di Beirut, Sabra e Chatila appunto, 20 anni fa.Certo, Sharon c'era, e gli sono state addebitate (da una corte e da una commissione d'inchiesta israeliane) precise responsabilità. Sharon ha sicuramente pagato un prezzo troppo esiguo per quelle responsabilità, ma i cristiani libanesi autori materiali del massacro non hanno pagato nulla. Nel silenzio del mondo intero, un silenzio che solo per Sharon e per Israele non valeva.E due giorni prima del massacro un palestinese prezzolato dalla Siria aveva assassinato il presidente cristiano del Libano, che si accingeva a firmare uno storico trattato di pace con Israele. Nel silenzio del mondo, anche in questo caso.Bene, abbiamo affermato che si tratta di un classico della mitologia anti-israeliana, e lo abbiamo fatto a ragion veduta. Sabra e Chatila costituiscono un ritornello che acriticamente, mandando il cervello in libera uscita, milioni di persone usano per definire Israele uno stato barbaro, aggressore, imperialista, oppressore eccetera eccetera. Dei cristiani assassini, del Libano che, dominato dalla Siria, li ha lasciati in pace ed anzi ha premiato con promozioni i capi del manipolo, non si dice nulla. Arabi che ammazzano altri arabi: non se ne deve parlare.Che nel giorno in cui Viola ha pubblicato il suo articolo contro Sharon e contro Israele - il giorno di Yom Kippur, la grande solennità religiosa ebraica - ricorresse anche l' anniversario di una guerra di aggressione con la quale Egitto, Siria, Giordania, palestinesi, libanesi ed altri stati arabi speravano di annientare una volta per tutte la presenza dello stato d' Israele, e che Israele seppe trasformare prima in una mezza vittoria militare, poi nel trattato di pace con l' Egitto, a Viola non importa nulla. Per lui è il massacro di Sabra e Chatila che ha cambiato il volto della regione, non quella guerra seguita da quella dirompente pace che ancora dura, e che fruttò due premi Nobel per la pace ai due statisti che la firmarono ,e costò la vita ad uno di loro, quel Sadat assassinato da chi poi sarebbe divenuto il braccio destro di Osama bin Laden.Peccato che Repubblica abbia provveduto anche a guastare la festa al nostro Viola, inserendo a margine del suo articolo un trafiletto che dipinge a tinte fosche la drammatica situazione in cui vivono centinaia di migliaia di palestinesi chiusi in altri apesi arabi in immondi campi profughi e privati dei diritti più elementari. Israele non ha mai trattato così i profughi palestinesi, ma se lo fanno gli arabi va bene tutto. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione de La Repubblica. Cliccando sul link sottostante si aprirà un' e-mail già pronta per essere compilata e spedita.