Avvenire: per la serie ' titoli ignobili' continua la disinformazione con un titolo che fa riferimento a un inesistente 'regime di apartheid' Segue l'articolo di Fiammetta Martegani
Testata: Avvenire Data: 16 gennaio 2021 Pagina: 15 Autore: Fiammetta Martegani Titolo: «'Israele sta attuando un regime di apartheid'»
Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 16/01/2021, a pag.15 con il titolo "Israele sta attuando un regime di apartheid" la cronaca di Fiammetta Martegani.
Fiammetta Martegani sintetizza le notizie da Israele in modo succinto, ma il titolo della redazione di Avvenire è pessimo, un vero e proprio atto d'accusa contro Israele che fa riferimento a "un regime di apartheid" inesistente. Nella maggior parte dei casi chi ha di fronte un quotidiano non legge l'intero articolo ma si ferma al titolo, che dunque ha una importanza fondamentale, e molto spesso sul quotidiano dei vescovi sono proprio i titoli a portare la più grande disinformazione, è in buona compagnia con l'Osservatore Romano.
Ecco l'articolo:
Fiammetta Martegani
Continua il dibattito sull'ultimo rapporto pubblicato da B'Tselem, Ong israeliana che difende i diritti umani nei Territori palestinesi, che lo scorso martedì ha descritto Israele come «un regime di apartheid: di supremazia ebraica dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo». Queste le parole di Hagai ElAd, direttore esecutivo dell'organizzazione, che ha fatto esplicitamente riferimento alla legge fondamentale «Israele-Stato della nazione ebraica» approvata nel 2018, creando non poche frizioni sia all'interno che al di fuori del Paese. Il report fa riferimento all'attuale operato di Israele, sia entro i confini dello Stato ebraico che in Cisgiordania e Gaza. Ieri Amit Galutz, portavoce dell'Ong, ha confermato ad Avvenire che «il modello israeliano è un sistema ben collaudato per garantire l'egemonia della classe dirigente ebraica rispetto al gruppo subalterno, costituto dai palestinesi: una situazione di stallo che va avanti da troppo tempo». Nonostante numerosi intellettuali, sia in patria che all'estero, abbiano accusato l'associazione di essere giunta ai limiti dell'antisemitismo, la polemica ha scatenato effetti immediati anche sul piano politico. Il Premier Benjamin Netanyahu, infatti, ha scelto di cominciare la campagna elettorale, la quarta in meno di due anni - si tornerà alle urne il 23 marzo -, proprio nelle maggiori cittadine arabe del Paese. Dopo Umm alFahem, si è recato a Nazareth, ottenendo anche l'appoggio del sindaco. Come sottolineato da Amira Hass nell'editoriale di ieri del quotidiano Haaretz, la scelta del primo ministro dimostra che Israele, per governare, non può più fare a meno di ascoltare la voce del popolo palestinese. Tuttavia alcuni analisti hanno commentato l'atto di Netanyahu come un ulteriore tentativo di dividere la già assai fragile Lista Araba Unita.
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