Donald Trump, luci e ombre Deborah Fait risponde a un lettore
Testata: Informazione Corretta Data: 10 gennaio 2021 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Donald Trump, luci e ombre»
Donald Trump
Gentile Deborah,
forse non ha avuto modo di leggere questa mia; scusandomi per la forma un pò affrettata, ma sono tanti i pensieri suscitati da Trump che sintetizzarli è cosa difficile. Terrei molto ad un suo commento, anche in virtù dei spiacevoli fatti di ieri 6 gennaio. sono lettore di IC e le scrivo in merito all'amministrazione Trump. Sò quanto è grande la sua ammirazione nei riguardi del Presidente, mi ha colpito quel "fantastico" in una sua recente risposta ad un lettore. Premetto che anch'io ho ammirato Trump, in particolare per quanto riguarda la politica estera, le scelte economiche in primis con la Cina e per la crescita economica. Gli accordi di Abramo sono di una importanza mondiale, pur non avendo avuto la giusta risonanza dai media. Volendo stringere, penso che il merito maggiore sia stato quello del genero Kushner la sua profonda conoscenza delle problematiche del Medio-Oriente, la professionalità unita alla umiltà, poi i numerosi voli di Pompeo, hanno consentito a realizzare gli accordi fino a ieri impensabili. Trump ha avuto il merito di fidarsi e giustamente è stato al centro della scena; ma credo anche che in questa ultima fase del suo mandato non stia dando il meglio. Una gestione criticabile della pandemia, comportamenti poco consoni ad un presidente nella fase più difficile del contagio, e l'ostinazione difronte agli esiti delle elezioni, mancava solo l'articolo "Trump scuote il test Georgia. Minacce per ribaltare il voto", il commento di Federico Rampini. " provocano una ricaduta negativa anche su quanto di positivo ha fatto. Ma quello che mi dispiace di più è il danno che potrebbe arrecare in un prossimo futuro su eventuali candidature di qualche suo stretto collaboratore. Un cordiale saluto...
Angelo Di Palma
Gentile Angelo,
forse la sua lettera, tra le tante che riceviamo, mi era sfuggita e chiedo scusa. Sono spesso d'accordo con Federico Rampini, trovo sia un giornalista intelligente ed equilibrato che non si lascia influenzare dall'ideologia. Trump, per noi israeliani, è stato un eroe, è riuscito ad ottenere cose che nessun altro presidente americano aveva nemmeno pensato di poter fare. Con l'aiuto di Netanyahu e di Kushner ha raggiunto successi diplomatici ad altissimo livello. A casa sua, in America, ha rimesso in sesto l'economia distrutta da Obama. Purtroppo questi ultimi errori, compresi gli avvenimenti ignobili del 6 gennaio, lo ricorderanno come il presidente che aveva permesso l'assalto al Capitol Hill. Io sono convinta che le elezioni siano state truccate per levarselo dai piedi ma la sua reazione è stata tipica dell'uomo: impetuosa e alla fine negativa. A me dispiace molto perché, lei ha ragione, gli accordi di Abramo sono stati di importanza mondiale, anche se passati sotto silenzio dai media per partito preso contro Trump e contro Netanyahu. Mi dispiace anche che un uomo con il suo temperamento che avrebbe potuto fare anche tante altre cose eccellenti in politica estera, finisca i suoi giorni da presidente nella polvere. Resterà comunque, nel cuore di noi israeliani, come il miglior presidente degli Stati Uniti per il bene di Israele.