Censura politicamente corretta, la proposta choc: 'Via Omero dalle scuole' Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 05 gennaio 2021 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «In America una scuola elimina l'Odissea»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 05/01/2021, a pag.1, con il titolo 'In America una scuola elimina l'Odissea', l'intervista di Giulio Meotti.
Giulio Meotti
Roma. "Sono molto orgogliosa di dire che quest'anno abbiamo rimosso l'Odissea dal curriculum!", dichiara Heather Levine, che insegna alla Lawrence High School di Lawrence, nel Massachusetts. E' il Wall Street Journal a raccontare la più grottesca follia della cancel culture americana. Sotto lo slogan #DisruptTexts, ideologi della teoria critica, insegnanti, burocrati scolastici e agitatori via Twitter stanno purgando i classici, da Omero a Francis Scott Fitzgerald. Si invoca la proibizione di ogni capolavoro letterario non conforme su genere e razza. "Le sottili complessità della letteratura vengono ridotte al rozzo clangore di lotte di potere `intersezionali"', commenta Meghan Cox Gurdon, che si occupa di libri al Wsj. Cosi l'insegnante di inglese di Seattle, Evin Shinn, scrive che "preferirebbe morire" piuttosto che portare in classe "La lettera scarlatta", a meno che il romanzo di Nathaniel Hawthorne non sia usato per "combattere la misoginia".
Victor David Hanson
Quando l’ “insegnante antirazzista" Lorena Germán si è lamentata del fatto che molti classici risentono del proprio tempo, la scrittrice Jessica Cluess ha ribattuto: "Se pensi che Hawthorne fosse dalla parte dei puritani, allora sei un'idiota e non dovresti fregiarti del titolo di educatrice". Un'orda online ha accusato Cluess, l'autrice della popolare serie "Kingdom of Fire", di "razzismo" e "violenza" e ha chiesto alla Penguin Random House di rescinderne il contratto. L'editore non ha obbedito, forse perché Cluess si è autodenunciata in tempo: "Mi assumo la piena responsabilità della mia rabbia non provocata verso Lorena Germán". Ma non ha impedito all'agente letterario di Cluess, Brooks Sherman, di porre fine alla loro relazione professionale. Secondo questa logica, Omero sarebbe solo il capostipite della "mascolinità tossica", la manliness di Harvey Mansfield (che Liberilibri riporterà in Italia a primavera). "E' una tragedia che questo movimento anti intellettuale stia guadagnando terreno tra gli educatori e l'industria editoriale", afferma lo scrittore di fantascienza Jon Del Arroz. E non è certo la prima volta. Gli studenti della Columbia hanno chiesto che le "Metamorfosi" di Ovidio siano precedute da un bollino sulle scene di sesso, alla Brown University gli studenti se la sono presa con le statue degli imperatori Marco Aurelio e Augusto in quanto "suprematisti bianchi", mentre il New York Times si è chiesto: "Dovremmo cancellare Aristotele?". Il filosofo greco condonava la schiavitù, mentre Oxford ha annunciato di rivedere lo studio dell'Odissea di Omero e dell'Eneide di Virgilio per facilitare la "diversity" nei literae humaniores, antica gloria dell'università.
Quando nel 2001 Victor Davis Hanson, professore emerito di studi classici alla California State University, scrisse "Who killed Homer", non avrebbe mai immaginato che nei licei americani si sarebbe arrivati a bandire Omero, il padre del Canone occidentale. "Ma qualunque cosa sia lontanamente associata agli stereotipi dei 'maschi bianchi' è oggi motivo di cancellazione ed è l'opportunità per i mediocri di mostrare la propria ignoranza", dice al Foglio Davis Hanson. "Omero crea i valori occidentali e li critica allo stesso tempo; il suo trattamento delle donne, degli schiavi e dei poveri mostra una sensibilità che mancava a qualsiasi altra cultura del tempo. Come puoi dire che Odisseo o Circe o Polifemo sono tossici quando non hai idea di chi siano? Questo è il nichilismo di una generazione che soffre di un'adolescenza prolungata, che non si sposa, non fa figli e che vive con i genitori". E' l'antirazzismo sistemico, nuovo tallone d'Achille della cultura occidentale.
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