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Informazione Corretta Rassegna Stampa
03.01.2021 Risultati del 2020 nella lotta contro l'antisemitismo
Analisi di Manfred Gerstenfeld

Testata: Informazione Corretta
Data: 03 gennaio 2021
Pagina: 1
Autore: Manfred Gerstenfeld
Titolo: «Risultati del 2020 nella lotta contro l'antisemitismo»
Risultati del 2020 nella lotta contro l'antisemitismo
Analisi di Manfred Gerstenfeld

(traduzione di Yehudit Weisz)
Informazione Corretta
Mentre il numero di incidenti antisemiti in tutto il mondo è aumentato nel 2020, ci sono stati diversi sviluppi positivi nella lotta contro questo odio. La decisione di quest'anno della Corte di Giustizia Europea secondo cui i governi fiammingo e vallone possono consentire solo la macellazione rituale di animali dopo lo stordimento, è stata un importante atto antisemita che colpisce anche una parte della popolazione musulmana. Quando Hitler salì al potere, il governo nazista introdusse una misura simile in Germania, poiché si adattava alle loro politiche antisemite. Sebbene la Corte Europea abbia effettivamente sostenuto l'approccio di Hitler, è possibile che i giudici ignorassero il carattere antisemita della loro sentenza. L'antisemitismo nato dall'ignoranza è solo uno dei tanti ceppi dell'odio. La Corte ha scritto che la sua sentenza rispetta un "giusto equilibrio" tra il benessere degli animali e la religione. Questa è una bugia. Agli ebrei che osservano le leggi della loro religione è vietato mangiare animali storditi prima della macellazione. Non c'è quindi alcun equilibrio. La decisione della Corte dovrebbe essere vista come un ulteriore passo nella cultura antisemita che da oltre 1.000 anni permea le società europee, che i giudici ne fossero consapevoli o meno. Eppure il 2020 ha visto anche una serie di sviluppi positivi nella lotta contro l'antisemitismo. Il più importante di questi deriva dalle politiche avviate dall'amministrazione Trump. La sua decisione di fermare il finanziamento americano destinato all'Autorità Palestinese è stato un passo importante contro l'antisemitismo. Niente più soldi del governo degli Stati Uniti saranno messi a disposizione di un'organizzazione che premia gli assassini di ebrei. Per inciso, la cessazione del finanziamento statunitense dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e il lavoro per i rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) rientra nella stessa categoria. In particolare, questa Agenzia delle Nazioni Unite, finanzia la letteratura dell'odio contro Israele e la diffonde nelle scuole palestinesi. Ciò significa che qualsiasi rinnovo del finanziamento da parte dell'amministrazione Biden all'UNRWA, che potrebbe falsamente chiamarsi "aiuto umanitario", si ridurrebbe a un atto di antisemitismo. Nell'ampio quadro delle politiche dell'amministrazione Trump, molte altre misure favorevoli a Israele hanno avuto un effetto positivo nella battaglia contro l'antisemitismo. Durante la sua visita in Israele nel novembre del 2020, il Segretario di Stato Mike Pompeo ha annunciato che gli Stati Uniti considerano antisemita il movimento del BDS per il boicottaggio anti-israeliano. Esiste infatti un'ampia documentazione della profonda motivazione antisemita dei fondatori e dei principali promotori del BDS. Un altro problema importante che è emerso solo marginalmente (non c'è stato alcun seguito) si è verificato negli ultimi giorni prima delle elezioni presidenziali statunitensi nel novembre del 2020. Fonti interne al governo Trump hanno reso noto che il Dipartimento di Stato potrebbe dichiarare tre importanti organizzazioni per i diritti umani - Human Rights Watch, Amnesty International e Oxfam – come antisemite. Che ciò sia effettivamente corretto non era una novità per gli esperti di antisemitismo, ma sentirlo pronunciato negli ambienti del governo degli Stati Uniti è stato un radicale passo avanti. Queste organizzazioni possono essere descritte come praticanti l’”antisemitismo benefico”. Il concetto è semplice: se un'organizzazione o una persona intraprende principalmente azioni percepite come meritorie, viene loro concesso spazio di manovra per comportarsi male ai margini, anche in misura estrema, su altri argomenti. Queste tre principali ONG e molte altre, hanno utilizzato questa scappatoia per diffondere idee antisemite su Israele. Queste ONG "benefiche" spesso incitano, diffamano e diffondono maldicenze su Israele pur rimanendo quasi del tutto in silenzio sulla criminalità e la cultura della morte che permeano la società e la leadership palestinesi. Un altro importante sviluppo nella battaglia contro l'antisemitismo è stata la pubblicazione del rapporto della Commissione Britannica per l'Uguaglianza e i Diritti Umani (EHRC) sull'antisemitismo all'interno del Partito Laburista. Questo documento altamente critico é stato pubblicato alla fine di ottobre. L'EHRC ha scoperto che l'ufficio di Jeremy Corbyn, il precedente presidente del partito, aveva illegalmente “interferito politicamente” in quasi due dozzine di casi di antisemitismo. Tre importanti organizzazioni ebraiche britanniche - il Board of Deputies of British Jewry, il Jewish Leadership Council e il Community Security Trust - hanno successivamente rilasciato una dichiarazione: “Jeremy Corbyn sarà giustamente incolpato per quello che ha fatto agli ebrei e ai laburisti, ma la verità è più inquietante, poiché lui era più di un prestanome per vecchi e nuovi atteggiamenti antiebraici. Tutto questo è stato reso possibile grazie a coloro che hanno deliberatamente chiuso un occhio.” Corbyn ha reagito al rapporto dicendo che le accuse di antisemitismo sono state “drammaticamente esagerate per ragioni politiche” e a quel punto il Segretario Generale del Labour, David Evans, lo ha sospeso dal partito. Corbyn ha anche perso la posizione di frusta laburista, il che significa che ora siede come parlamentare indipendente alla Camera dei Comuni. (Meno di tre settimane dopo, il Comitato Esecutivo Nazionale ha reintegrato Corbyn come membro del Labour, ma l'attuale Presidente del partito, Keir Starmer, ha detto che Corbyn non tornerà alla carica di frusta laburista.)

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Jeremy Corbyn durante una manifestazione di odio contro Israele

Nel quadro di quelli che vengono comunemente chiamati gli Accordi di Abramo, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein, il Sudan e il Marocco hanno concordato la normalizzazione con Israele. Il Bahrein e Israele hanno anche deciso che avrebbero combattuto insieme l'antisemitismo. Il Bahrain è diventato il primo Paese arabo ad accettare la definizione di antisemitismo dell'Alleanza Internazionale per la Memoria dell'Olocausto (IHRA). Il numero di nazioni e organizzazioni che hanno accettato la definizione di antisemitismo secondo l’IHRA è aumentato nel 2020. Includono città come Londra e Berlino, diverse università, la grande maggioranza delle squadre di calcio della Premier League inglese e svariate organizzazioni della società civile. L'anno 2020 ha visto anche Paesi ed organismi assumere coordinatori per guidare i loro sforzi nella lotta all'antisemitismo. Una nomina importante è stata quella dell'ex Ministro della Giustizia canadese Irwin Cotler come inviato speciale di quel Paese per preservare la memoria della Shoah e combattere l'antisemitismo. Cotler è un avvocato internazionale per i diritti umani molto rispettato, con una lunga esperienza nello studio delle tendenze nell'antisemitismo. In Germania, dove c'erano già alcuni di questi coordinatori, ne sono stati nominati di nuovi. Una scelta particolarmente importante è stata quella del politologo Samuel Salzborn come commissario per l'antisemitismo di Berlino. I Paesi Bassi hanno annunciato che nomineranno un tale commissario nel 2021. A quanto sopra si potrebbe aggiungere che il Consiglio Europeo, che raggruppa i Capi degli Stati membri dell'UE, ha rilasciato una dichiarazione contro l'antisemitismo. Ha qualche merito, sebbene non sia riuscito ad affrontare molte questioni rilevanti. Così, mentre la situazione generale dell'antisemitismo nel mondo continua a deteriorarsi, quanto sopra indica che nel 2020 si sono ottenuti importanti risultati nella lotta contro questo odio diffuso.

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Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs.
Le sue analisi escono in italiano in esclusiva su IC

takinut3@gmail.com

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