L'Italia e il pasticcio dei vaccini
Commento di Diego Gabutti
Ci stanno provando – di nuovo, aritanga – a scaricare il barile sugli elettori (è quel che immancabilmente fanno i politici quando sono presi con le mani nel sacco, o poco ci manca): se la campagna di vaccinazione girerà male, e da molti segnali sembra proprio che sarà così, la colpa è fin d’ora di chi rifiuta il vaccino, dei cittadini irresponsabili, egoisti, insensibili, e non di chi non sa neanche da parte si comincia a vaccinare una nazione. Sempre che abbia davvero intenzione e voglia di vaccinarla.
Non dimentichiamo, infatti, che il partito di maggioranza relativa, in questo paese disgraziato, ha per leader (si fa per dire) il tizio che l’altra sera ha sbroccato in un video, oltretutto tecnicamente orribile, sforzandosi senza successo d’ironizzare sulla «siringata» di vaccini che si ripromette (ah, lo strepitoso barzellettiere!) d’iniettarsi. È lo stesso partito (non il solo, ma il solo che conti) che non vuol saperne del MES: vedi mai, tra le altre controindicazioni avanzate da economisti improvvisati e deliranti, che poi ci tocchi investire nella sanità, dunque anche in organizzazione della vaccinazione di massa, quando i vaccini sono notoriamente nocivi alla salute, come ci ha fatto così autorevolmente notare il Führer 5 Stelle con la pallina rossa sul naso. Non dimentichiamo, inoltre, che il principale alleato di questi sciagurati, il partito democratico, è terrorizzato dall’idea delle elezioni, anche più dei pentastellari: tutto, anche passare da coglioni, anche incasinare il caos, ma non in coda per il pane, cacciati dal tavolo grande. C’è poi Renzi, il demagogo fiorentino la cui parabola politica ha dato un nuovo e più pregnante significato all’espressione «dalle stelle alle stalle», che minaccia sfracelli agli altri ma soprattutto li teme per sé, circostanza che toglie pathos ai suoi CIAO e ciaoni. C’è un Quirinale imperscrutabile. C’è una presidenza del consiglio tirabaci, uscita paro paro dalla «casa» del Grande Fratello. È una pericolosa combinazione, insomma, tra nemici del vaccino, comici in permanente stato d’ebbrezza, istituzioni a dir poco «dappoco» e politici del tutto indifferenti alla salute pubblica ma autisticamente concentrati, in compenso, sulla propria salute privata. E non ho parlato del leghismo e dell’opposizione sempre più insignificante che sui vaccini non prende posizione.
Prepariamoci al peggio: la vaccinazione di massa, mal sopportata, e peggio organizzata, evolverà rapidamente in farsa e gran pasticcio. Altrove – in Inghilterra, in Israele, negli Stati Uniti e in Germania – la vaccinazione è già in corso, e funziona benissimo, senza perdite di tempo, mentre da noi la neve impedisce ai pochissimi vaccini di raggiungere le loro destinazioni, il personale è scarso, il bando per le assunzioni (via, che fretta c’è?) quasi pronto. Politicanti e giornaloni d’Italia, per evitare di pagare pegno, stanno già indicando i responsabili: i cittadini e i medici No-VAX, di cui gonfiano le fila, trasformando una minoranza (tipo i Testimoni di Geova, o gli elettori più intronati dal populismo) in vasto esercito di nemici della ratio sanitaria. È il solito nemico immaginario, come «la Casta», o in altri contesti l’ebreo. Dietro il nemico immaginario, il politico senza principi (avidità, e panico, a parte).
Diego Gabutti