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Il Foglio Rassegna Stampa
04.09.2002 Abu Nidal: risolto il mistero


Testata: Il Foglio
Data: 04 settembre 2002
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: «Sono stati i palestinesi a suicidare Abu Nidal»
I risultati delle indagini dei servizi segreti, non solo israeliani, hanno rivelato che la morte di Abu Nidal non è stata causata da un suicidio (cosa, tra l'altro, che tutti sospettavamo essendo molto difficile suicidarsi con tre colpi di pistola alla testa). La sua fine è riconducibile ai servizi segreti palestinesi e i motivi sono ben spiegati in questo articolo di mercoledì 4 in prima pagina.
Complimenti al Foglio per aver dato rilievo a questa importante notizia.

Ma chi ha davvero suicidato Abu Nidal (Sabri al-Banna)? Qualcuno ha parlato di omicidio da parte dei servizi iracheni. Il capo dell'Intelligence di Baghdad ha avvalorato la tesi del suicidio, dicendo che Abu Nidal, una volta scoperti i suoi contatti con agenti kuwaitiani, si era sparato un colpo di pistola. Tutte tesi vagliate con attenzione dal Mossad, Cia, MI6. Una volta però studiati i fatti tutti i tre servizi dell'intelligence sono approdati alla stessa certezza: il super terrorista è stato eliminato dagli uomini di Yasser Arafat. Abu Nidal e la sua organizzazione da tempo non contavano più nulla. Abu Nidal era malato e la sua esperienza di super killer gli era servita, sino alla morte, per sfuggire a chi lo voleva assassinare. Era protetto da siriani e iracheni. Ma era un dead man walking, come si dice alla Cia. A Baghdad viveva sotto la protezione del mukhabarat locale. Una protezione a maglie larghe. Infatti i servizi palestinesi lo hanno individuato in quella palazzina non distante dall'aereoporto dov'è stato ucciso. L'ordine di ammazzare Abu Nidal era stato dato personalmente da Arafat una decina di anni fa. Il terrorista infatti aveva fatto eliminare a Tunisi Abu Myad (Salah Khalaf)numero due dell'OLP. La caccia all'uomo è durata tutto questo tempo. Ma la vendetta è stata inesorabile. Non a caso la prima notizia sulla morte di Abu Nidal è stata data da al-Ayam, una sorta di bollettino ufficiale dell' Autorità Palestinese e dei suoi servizi segreti. A confermare a fonti dell'intelligence occidentale la responsabilità di Arafat e compagni è stato anche il fratello di Abu Nidal che vive a Nablus. L'operazione contro Sabri al-Banna denota anche l'ottimo stato dei rapporti tra Arafat e Saddam Hussein. Gli iracheni hanno lasciato uccidere il loro antico collaboratore. E poi hanno coperto il delitto con una strana conferenza stampa organizzata dal capo dell'intelligence,Taher al-Haboush, apparso in prima persona. Secondo quanto risulta a Foggy Bottom i due mukhabarat, iracheno e palestinese, sono fortemente compenetrati. L'Iraq paga e aiuta i "residenti" palestinesi in capitali europee, asiatiche e mediorientali. I palestinesi in Israele e altrove svolgono attività di spionaggio a favore dell'Iraq. Lo fanno a Londra, Washington, Kuwait, per citare alcune sedi. Avvertimenti su questo pericoloso connubio sono stati dati ad Arafat dalla Cia. Il dossier "Intelligence Arafat-Saddam Hussein" ha suscitato disgusto alla Casa Bianca e a Foggy Bottom.
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