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La Repubblica Rassegna Stampa
28.12.2020 Covid, Israele: vaccini record per la sicurezza di tutti
Commento di Sharon Nizza

Testata: La Repubblica
Data: 28 dicembre 2020
Pagina: 11
Autore: Sharon Nizza
Titolo: «La campagna record di Israele: in coda per le iniezioni»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 28/12/2020, a pag. 11, il commento di Sharon Nizza dal titolo "La campagna record di Israele: in coda per le iniezioni".

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Sharon Nizza

Covid, il premier israeliano Netanyahu si è vaccinato in diretta tv -  Tgcom24
Benjamin Netanyahu vaccinato in diretta tv

Ieri Israele è entrato nel terzo lockdown. Dicono sarà l’ultimo, dopo l’avvio della campagna vaccini a ritmo serrato, con l’obiettivo dichiarato di festeggiare senza restrizioni la Pasqua ebraica, a fine marzo. Il via l’aveva dato in diretta televisiva il premier Netanyhau otto giorni fa e, da allora, la prima dose del vaccino Pfizer è stata somministrata ad altri 300.000 israeliani, portando il Paese in testa alle classifiche mondiali per numero di vaccinati. La risposta della popolazione è stata immediata e più entusiastica del previsto: i centralini delle quattro casse mutua sono stati presi d’assalto, con il calendario degli appuntamenti che si allunga fino a marzo, gente che accetta appuntamenti anche in città a ore di viaggio da casa, file che si formano già dall’alba per essere i primi a ricevere l’agognata iniezione.

Covid-19, dopo la malattia siamo protetti contro il virus? - Il Sole 24 ORE

Al momento possono accedere al vaccino solo i cittadini sopra i 60 anni, persone con malattie pregresse e personale medico, tra due settimane il vaccino verrà esteso ad altre categorie. Ma c’è chi ha scoperto, così ha raccontato un gruppo di giovani, che se si arriva verso la fine del turno degli ambulatori, si può ricevere le dosi avanzate, che non possono essere ricongelate. Le casse mutua hanno arruolato personaggi famosi per invitare la gente a prendere appuntamento. La foto a spalla nuda e iniezione è la nuova moda. Da ieri anche gli ospedali sono coinvolti nell’operazione per alleggerire il carico sulle casse mutua. Alcuni centri hanno iniziato a lavorare non stop, notti e sabati inclusi, con l’imprimatur dato dai rabbini che hanno invitato i fedeli a vaccinarsi «senza perdere tempo, per prevenire il pericolo per sé e per gli altri». Il sindaco di Gerusalemme Moshè Leon ieri si è recato, insieme agli imam locali, in uno degli ambulatori di Sheikh Jarrah, quartiere est della città, per sensibilizzare la popolazione che, stando ai dati finora, è la più esitante a vaccinarsi. Netanyahu ha alzato la puntata annunciando che entro la fine di questa settimana si arriverà a 150.000 vaccini al giorno (ieri ne sono stati somministrati 80.000) e che l’obiettivo è in due mesi vaccinare metà del Paese, che conta 9 milioni di abitanti. Con le quarte elezioni in meno di due anni fissate per il 23 marzo, il premier in carica ha fatto dell’operazione vaccini e della promessa che questo sarà l’ultimo lockdown il proprio cavallo di battaglia. La campagna elettorale si giocherà tutta tra l’uscita dalla pandemia e — sul fronte delle opposizioni, a sinistra come a destra — l’uscita di scena del premier più longevo della storia del Paese.

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