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Deborah Fait
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Gerusalemme ai tempi di Gesù, l'eccezionale documentario di Alberto Angela 27/12/2020
Gerusalemme ai tempi di Gesù, l'eccezionale documentario di Alberto Angela
Commento di Deborah Fait

A destra: Alberto Angela


Dovrebbe essere strano entusiasmarsi tanto, come è accaduto a me, per un semplice documentario ma la trasmissione Di Alberto Angela -Ulisse: il piacere della scoperta- che aveva per argomento "Gerusalemme ai tempi di Gesù",  mi ha lasciata senza parole per un motivo semplicissimo: LA VERITA'.  Raccontare la verità storica dovrebbe essere nomale in una società normale, ma la TV italiana non ci ha abituato a questo almeno per quanto riguarda Israele. Tanto per fare un esempio, proprio ieri sera , durante un TG di Studio Aperto, Italia 1,  parlando di Betlemme e della mancanza di turisti a causa Covid, il relatore ha voluto mettere l'accento sull'occupazione israeliana e sui pochi soldi della "povera ANP"! Allora incominciamo col dire che Israele non occupa Betlemme e che l'ANP ha tanti di quei soldi da avanzarle per darli ai terroristi incarcerati in Israele, per mantenere le loro famiglie a vita oltre che per i conti correnti dei capi a Londra e per costruirsi principesche ville con piscina. Per i disoccupati e per i commercianti di Betlemme alla fame a causa dell'assenza di turisti non ne ha. E' più comodo dare la colpa a Israele che c'entra come i cavoli a merenda. Tornando al documentario di Alberto Angela io l'ho ascoltato dalla prima parola all'ultima per vedere se anche lui cadeva nel tranello, così non è stato, tutta la storia di Gerusalemme, di Israele di quei tempi, di Gesù e dei suoi seguaci non è mai stata compromessa dalla parola Palestina e mai è stato nominato un popolo chiamato palestinese. Il documentario ha nominato solo gli ebrei, i romani che occupavano la Giudea, più avanti i bizantini e basta. Non solo, a un certo momento Angela ha mostrato la cartina geografica di quei tempi dove campeggiavano chiari i nomi delle regioni che comprendevano Israele: a nord la Galilea, al centro la Samaria e a sud la Giudea. A nord della Galilea c'era la Siria e, a est dalla Giudea esisteva la regione dei Nabatei.  Nessun arabo, nessun palestinese, niente di niente fino alle invasioni arabe di circa 600 anni dopo la morte di Gesù e l'avvento di Maometto. 

Quality Group - Week end a Gerusalemme

Un documentario, quello di Alberto Angela, da mostrare nelle scuole, nelle parrocchie, da far vedere ai bambini, e soprattutto a certi giornalisti che dicono, con l'ignoranza che li contraddistingue, che "Gesù nacque in Palestina". Nessuna Palestina esisteva ai tempi di Gesù e nemmeno dopo la sua morte fino a quando Roma, per cancellare, ogni ricordo del popolo ebraico, non la ribattezzò Palestina, in onore dei Filistei che non erano palestinesi bensì un popolo occidentale arrivato da qualche isola del Mediterraneo. Con la caduta dell'Impero Romano quella regione da cui gli ebrei furono cacciati in esilio, fu denominata Terra Santa dai cristiani fino ai tempi moderni della conquista britannica che rispolverò quel nome Palestina aggiungendo l'aggettivo britannica. Nessun palestinese esisteva ai tempi di Gesù e nemmeno dopo la sua morte, per 600 anni, alla faccia di quei boss tipo Abu Mazen, del defunto Saeb Erekat o di filopalestinesi che, ignoranti come capre, belano in continuazione che i palestinesi esistono dall'epoca di Adamo ed Eva e che la moschea di Al Aqsa ( costruita nel 674 d.C.) esiste dalla creazione del mondo. L'odio per Israele ha origine, oltre che dall'antisemitismo virale vecchio di millenni, anche da queste panzane spaventose cui il volgo crede ciecamente perché …se lo dice il prete che Gesù è nato in Palestina…se lo dice la televisione…se lo dice il prof...allora bisogna credere che Gesù non fosse ebreo ma palestinese, perbacco. Dal documentario di Alberto Angela si evince molto chiaramente quanto fosse ebreo Gesù e tutta la sua famiglia, non solo ma anche tutti i suoi seguaci e il popolo che lo circondava, da Nazareth a Gerusalemme, solo ebrei, fino ai confini con l'Egitto.  In Israele, nel deserto del Negev. Io ho visitato i resti della città nabatea di Avdat, non lontana da Sde Boker (il kibbutz di Ben Gurion). Persino Petra, ora in Giordania, era una città nabatea e non araba. Negli scavi archeologici in Israele cosa si trova? Resti dell'antico Israele dal Golan fino a Gaza, resti dei nabatei a sud e resti bizantini un po' dappertutto. Nessuno ha mai scoperto una sola moneta, un solo sasso che appartenesse ai palestinesi, niente, zero. Eppure, con la complicità degli occidentali colpiti dal morbo antisemita, oggi, gli arabi che si sono appropriati di Giudea e Samaria e che hanno rubato agli ebrei il termine "Palestinese", sbraitano che quella terra è loro dai tempi di Adamo ed Eva e gli sciocchi ci credono. Per dare un omaggio a Alberto Angela posso solo scrivere ma vorrei tanto che il ministero dell'educazione portasse i suoi documentari nelle scuole, anziché far vedere alle anime innocenti dei giovani porcherie antisemite come "Israele, il cancro" di quella odiatrice psicopatica che non voglio nemmeno nominare. Ringrazio Alberto Angela al quale va tutta la mia stima e al quale auguro tanti anni dell'ottimo lavoro che sta facendo.

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Deborah Fait 
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"


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