Riprendiamo dalla REPUBBLICA online, di oggi 11/12/2020, con il titolo "Palestina, frattura nell'Olp: Ashrawi lascia in polemica con Abu Mazen" l'analisi di Sharon Nizza.
Sharon Nizza
Hanan Ashrawi
Hanan Ashrawi, una delle voci palestinesi più note a livello internazionale, ha rassegnato le sue dimissioni dall'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), in polemica con la gestione monocratica delle istituzioni palestinesi da parte del presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen). "Credo sia giunto il momento di attuare le riforme necessarie per ripristinare il ruolo dell'Olp", si legge nella lettera di dimissioni, in cui lamenta la marginalizzazione ed esclusione dal processo decisionale dell'organizzazione e del suo Comitato Esecutivo, di cui era esponente di spicco, e per cui dirigeva il dipartimento per la diplomazia pubblica. "Il sistema politico palestinese ha bisogno di rinnovamento con l'inclusione di giovani, donne e nuovi professionisti qualificati", ha aggiunto.
Voci ufficiose sulle sue dimissioni circolavano da qualche giorno e solo ieri Ashrawi, in un comunicato stampa, ha diffuso la lettera inviata al presidente Abu Mazen già il 26 novembre, mettendo così a tacere le speculazioni che sostenevano che all'origine della scelta vi fossero motivi di salute. Ieri sera Abu Mazen, in un lapidario comunicato, ha reso noto di avere accettato le dimissioni. Ehud Yaari, il commentatore per gli affari arabi del canale israeliano N12, cita conversazioni private in cui Ashrawi ha duramente criticato Abu Mazen per non avere consultato il Comitato Esecutivo dell'Olp rispetto a tutta una serie di decisioni relative ai rapporti con Israele, dall'interruzione del coordinamento amministrativo e di sicurezza sei mesi fa, al suo ripristino proprio nei giorni in cui Ashrawi ha presentato le dimissioni. Inoltre, Abu Mazen, durante un incontro avvenuto al Cairo con il presidente egiziano Al-Sisi la settimana scorsa, avrebbe acconsentito a inviare il ministro degli Esteri palestinese, Riyad Malki, a un colloquio con il suo omologo israeliano Gabi Ashkenazi, che fonti non ufficiali sostengono potrebbe avvenire già giovedi prossimo sempre nella capitale egiziana. Se confermato, l'incontro tra i due ministri sarebbe la prima interazione diretta tra membri di governo israeliani e palestinesi dopo anni di stallo nei colloqui tra le parti. Ashrawi, sempre secondo quanto riporta Yaari, avrebbe quindi criticato l'estromissione della leadership dell'Olp rispetto a decisioni di tale portata. Ashrawi in più occasioni ha espresso la necessità di tornare alle urne per riconfermare la legittimità delle istituzioni palestinesi.
Le ultime elezioni per la presidenza dell'Autorità Nazionale Palestinese si sono svolte nel 2005, e per l'assemblea parlamentare (il Consiglio Legislativo Palestinese) nel 2006. Quest'ultima, che non si riuniva in maniera regolare dal 2007, è stata dissolta nel 2018 con un decreto presidenziale, che prevedeva elezioni - mai avvenute - entro sei mesi. Dopo la sanguinosa faida del 2007 tra Fatah e Hamas, risultata nell'espulsione di Fatah dalla Striscia di Gaza, gli innumerevoli tentativi di riconciliazione tra le due fazioni sono falliti uno dopo l'altro, allontanando la prospettiva di un'unità nazionale che la leadership palestinese cita come presupposto per la convocazione di nuove elezioni.
Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppre cliccare sulla e-mail sottostante