Un' intervista scandalosa senza commento L'attrice e regista palestinese Khader fa a pezzi la verità in nome della propaganda ma la giornalista non ha alcunché da obiettare
Testata: Io Donna Data: 02 novembre 2002 Pagina: 52 Autore: Paola Piacenza Titolo: «MANAL KHADER»
L'articolo su Io Donna è un'intervista, preceduta da un'introduzione, a Manar Khader, giornalista e attrice palestinese. Nell'introduzione, scrive la giornalista parlando del film: In effetti "Intervento divino" sembra nato per essere un caso. Prima di tutto perché è un film bellissimo, che racconta la realtà quotidiana di un non-luogo come la Palestina dove vive un popolo senza passaporto, senza libertà di movimento e senza identità. Dove tutto è fatica, fare la spesa, muoversi, lavorare, studiare. E amare. Tutto vero. Ma forse non sarebbe stato inopportuno ricordare che questo è il frutto di una precisa scelta della dirigenza palestinese. Senza la quale oggi la Palestina sarebbe uno stato e i suoi cittadini avrebbero un passaporto e godrebbero della più ampia libertà di fare la spesa, muoversi, lavorare, studiare. La giornalista-attrice racconta di una bella esperienza di lavoro a fianco degli israeliani, ma poi Le cose sono molto cambiate nel frattempo. Anche gli israeliani di sinistra ora sposano le scelte di Sharon. Le stesse persone che allora chiedevano comprensione ora negano ai palestinesi il diritto di esistere. Classico ribaltamento della frittata: i palestinesi negano agli israeliani il diritto di esistere - e lavorano concretamente, con tutte le proprie forze, alla loro distruzione - e proclamano che sono gli israeliani a negare loro tale diritto! E' incredibile quello che la politica dissennata di Sharon ha potuto fare alla mente della gente. Nel nome della sicurezza si sono persi di vista i valori più elementari, la libertà, la dignità. Si è accettato senza condizioni di abdicare all'idea di un futuro comune, israeliani e palestinesi insieme. Sharon grande burattinaio, gli israeliani una massa di burattini ritardati mentali, e i palestinesi spettatori inermi di questa catastrofe, presi a pesci in faccia mentre erano lì con la mano tesa a offrire pace. Se i fratelli Grimm avessero avuto un'ispiratrice come Manal Khader per le loro favole, ancora non avrebbero finito di scrivere libri. E prosegue Un popolo non può vivere senza identità. I palestinesi non hanno una casa, non hanno una terra dove vivere, finché non avranno un loro stato dove amministrarsi in base a regole che loro stessi si sono dati, con un proprio governo, una propria polizia, una società che loro corrisponda non ci sarà pace. E' evidente che la signora Khader ha seguito con profitto le lezioni che vengono impartite ai palestinesi che si recano all'estero, per insegnare loro come stravolgere la realtà facendo apparire vere le più spudorate menzogne. I palestinesi, notoriamente, non hanno case perché i fratelli arabi li hanno costretti nei campi profughi, avevano - fino a quando il signor Arafat non ha scelto la guerra - un proprio governo, sotto la cui giurisdizione vivevano oltre il 90% di loro, avevano non una ma addirittura 13 polizie, ma tutto questo scompare per lasciare il posto ai poveri palestinesi oppressi da Israele. E ancora Arafat è il leader che i palestinesi si sono scelti in elezioni democratiche. Stendiamo un velo sulla democraticità di quelle elezioni e prendiamola pure per buona. Resta il fatto che il mandato di Arafat è scaduto da oltre due anni, quindi il suddetto signore non ha più alcuna legittimità. Naturalmente non stupisce che la signora Khader faccia a pezzi la verità in nome della propaganda; stupisce un po' di più che la giornalista non abbia alcunché da obiettare, né nel corso dell'intervista, né in un eventuale commento a parte. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione di Io Donna. Cliccando sul link sottostante si aprirà un' e-mail già pronta per essere compilata e spedita.