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La Repubblica Rassegna Stampa
29.11.2020 Dall'Iran minacce di vendetta contro Usa e Israele
Cronaca di Vincenzo Nigro

Testata: La Repubblica
Data: 29 novembre 2020
Pagina: 17
Autore: Vincenzo Nigro
Titolo: «La rabbia dell’Iran contro Israele e Usa: 'Ci vendicheremo'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/11/2020, a pag.17, con il titolo "La rabbia dell’Iran contro Israele e Usa: 'Ci vendicheremo' ", la cronaca di Vincenzo Nigro.

La Stampa oggi titola in prima pagina "L'ira di Teheran: 'Così Israele produce il caos' ". Così il quotidiano torinese diretto da Massimo Giannini dà voce al regime degli ayatollah, riportando la versione iraniana dei fatti. Non stupisce che l'Iran riconduca a Israele la responsabilità per "produrre il caos". E' invece sintomatico della parzialità della Stampa che questo finisca come titolo in prima pagina.

Ecco l'articolo:

Risultati immagini per vincenzo nigro repubblica
Vincenzo Nigro

Iran's supreme leader vows revenge over slain scientist Mohsen Fakhrizadeh  - ABC11 Raleigh-Durham
Fotografie di Trump e di Biden bruciate ieri a Teheran

La moglie di Mohsen Fakhrizadeh, il capo del progetto nucleare iraniano ucciso venerdì a 60 chilometri da Teheran, ieri è comparsa in tv, avvolta dal tradizionale chador nero. Ha esaltato il marito celebrando la sua morte: «Mohsen voleva morire da martire, ci è riuscito». Sui media di Stato, sui social e sui vari account dei leader iraniani è partita l’operazione di santificazione del martire Mohsen Fakhrizadeh. In molte foto e manifesti elaborati elettronicamente lo scienziato è già comparso al fianco di Qassem Suleimani, il generale dei pasdaran ucciso il 3 gennaio a Bagdad da un missile americano. E, inevitabile, è partito il coro dei massimi leader iraniani che promettono vendetta. La guida suprema Ali Khamenei e il presidente Hassan Rouhani confermano che la vendetta ci sarà, ma «quando lo decideremo noi», e indirizzano le loro accuse contro Israele. «Ancora una volta le mani malvagie dell’arroganza globale, con il regime usurpatore sionista come mercenario, si sono macchiate del sangue di un figlio di questa nazione», ha detto il presidente iraniano.

Iran accuses Israel of 'mercenary' hit on Mohsen Fakhrizadeh
I funerali dello scienziato "martire" del regime


Nuovi dettagli confermano che l’operazione per uccidere il professore di fisica dell’università dei pasdaran è stata importante: un vecchio camion con un carico di legna a nascondere l’esplosivo è stato fatto esplodere al passaggio del Suv del professore. Sono spuntati fuori almeno 5 uomini che hanno iniziato a sparare sull’auto, costringendo la scorta a una difesa inutile. «In queste ore il sistema politico iraniano ai suoi massimi livelli sta iniziando a valutare cosa fare», dice Nicola Pedde, presidente dell’Institute for Global studies. «I suoi leader non reagiranno senza aver analizzato e senza aver valutato ogni elemento sino in fondo». Pedde aggiunge un particolare decisivo: «Oggi c’è un solo uomo che potrebbe avere un’influenza decisiva: a Teheran aspettano le dichiarazioni che farà il presidente eletto Joe Biden, valuteranno il carattere della posizione che prenderà il nuovo leader degli Usa. E poi decideranno». Al momento Biden non ha ancora detto o fatto nulla. Mentre, sia pure fra mille cautele, la Ue ha dato un segnale piccolo ma significativo: il portavoce del ministro degli Esteri Ue Josep Borrell ha scritto che l’uccisione è stata «un atto criminale e contrasta con il principio del rispetto dei diritti umani che l’Ue sostiene». Aggiungendo dopo anche qualcosa che è come dire "attendiamo Biden": «In questi tempi incerti, è più importante che mai che tutte le parti rimangano calme ed esercitino la massima moderazione». Mentre Israele rafforza le difese delle sue ambasciate, qualcuno vicino a Biden ha parlato. John Brennan, capo della Cia con Obama, condanna l’omicidio dicendo che è stato «un atto criminale e incosciente, rischia di provocare una rappresaglia mortale. I leader iraniani farebbero bene ad attendere il ritorno di una leadership responsabile degli Usa e resistere alla tentazione di rispondere ai presunti colpevoli». La posizione di Biden sarà delicata: ritornare con l’Iran agli accordi del 2015 come nulla fosse sarà difficile. Con l’aggra vante che l’operazione ha già creato un nuovo muro fra il premier israeliano Netanyahu e il nuovo inquilino della Casa Bianca. Come dice il professor Pedde, «adesso tutti in Iran aspettano soltanto le parole di Biden».

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