Lettera aperta a Mentana
Di Deborah Fait
Enrico Mentana
Gentile signor Mentana,
ho avuto modo di sentire l'edizione del suo TG di venerdì 27 novembre e sono rimasta sconcertata da come lei ha dato la notizia dell'uccisione del capo degli scienziati atomici iraniani, Amad Mohsen Fakhrizadeh, cervello dell'Iran terrorista, dell'Iran che predica quotidianamente di eliminare Israele. Lei col suo solito tono di voce che mette ansia a chi l'ascolta, ha parlato di "gravissimo atto di terrorismo…" dando per certo essere stato compiuto da Israele. Può darsi. Netanyahu all'ONU, dopo che il Mossad, con un'azione eccelsa e senza colpo ferire, in una sola notte, aveva rubato a Teheran 50 chili di documenti segreti sul nucleare iraniano, lo aveva detto "Ricordatevi questo nome Amad Mohsen Fakhrizadeh".
Israele non lo ha mai dimenticato ma a questo punto vorrei farle una domanda, signor Mentana: Lei sa cos'è l'autodifesa? Questo scienziato, ormai fortunatamente defunto, stava costruendo un altro reattore e l'Iran, lo sanno anche i bambini, ha intenzione di appropriarsi di gran parte del Medio Oriente che, va da sé, comprenderebbe la distruzione totale di Israele, come promesso da Khamenei e dai generali iraniani. Secondo lei, dunque, Israele non dovrebbe impedire con tutti i mezzi la sua promessa distruzione? Non pensa che qualsiasi paese, minacciato di diventare terra bruciata, avrebbe il diritto/dovere di difendersi in tutti i modi possibili? L'Iran accusa Israele di aver ammazzato Fakhrizadeh, chi può dirlo, certamente non sono stati gli UFO e può anche essere giusta l'ipotesi dell'assassinio di altri leader come Suleimani, al servizio degli ayatollah, da parte di agenti israeliani o forse americani o forse sauditi. In molti detestano la dittatura khomeinista, signor Mentana, Israele però ha una motivazione in più: la vita e una dote in più, il Mossad. Gli unici ad apprezzare l'Iran e la sua dittatura pare siano i politici italiani che spesso vanno in pellegrinaggio dagli ayatollah e che hanno avuto la spudoratezza di coprire le statue dei musei capitolini, censurando l'arte italiana, per non offendere Hassan Rohani, in visita ufficiale. Un'umiliazione e una vergogna che difficilmente saranno dimenticate. Non è la prima volta che lei, Mentana, si esprime con parole avvelenate su Israele ma, per uno strano fenomeno, non viene quasi mai criticato per le sue posizioni, come quando, durante un dibattito, disse la famosa frase: "Israele è una democrazia, non è espressione di un governo golpista, per questo non assolvo la sua popolazione, come non assolvo la popolazione italiana durante il fascismo". Una frase gravissima, equiparare la democrazia israeliana, che dal suo nascere è sempre stata aggredita per la sua totale distruzione, all'Italia fascista, è stata una vigliaccata che però non ha suscitato lo scandalo che avrebbe dovuto. Questi esempi vergognosi sono spesso usati, e non solo da lei, sia in Italia che in altri paesi di un'Europa malata di filoarabismo. Nel salutarla mi sento di dirle che, per mantenere sano il mio fegato, eviterò di ascoltare i suoi telegiornali, anche se gli altri non sono migliori, ma la differenza è che lei, Mentana, è il direttore, non un semplice lettore di notizie, lei fa tendenza e questo è gravissimo.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"