Leggo con molto interesse l'analisi di Mordechai Kedar indicata in oggetto. Non so quante probabilità abbia di avverarsi lo scenario degli Emirati Palestinesi da lui tratteggiato, che comunque è un'ipotesi degna di verifica. Mi sembra più attuale la prospettiva di rafforzamento dei legami fra Israele e gli Stati arabi "ben intenzionati", ma noto che fra questi Kedar non cita la Giordania, che, bene o male, ha firmato un trattato di pace con Israele nel 1994. C'è qualche motivazione recondita in questa omissione? Grazie per l'attenzione. Con stima
Sandro Zanchi - Siena
Gentile Sandro,
La motivazione non è recondita ma reale. La Giordania ha firmato con Israele un accordo di pace che in realtà è solo un accordo di non-guerra. I rapporti tra i due paesi sono sempre stati molto freddi anche se il re Hussein era sempre bene accolto in Israele. Ancora oggi le guide che portano turisti israeliani in Giordania (per lo più a Petra perché non c'è molto altro da vedere)raccomandano loro di parlare in inglese, non in ebraico. Non si può andare in Giordania se non con viaggi organizzati e accordati con il paese in questione diversamente potrebbe essere pericoloso. Il turismo protetto verso la Giordania esiste perché gli israeliani amano viaggiare ma è del tutto inesistente il turismo inverso. I giordani non vengono in Israele. Nel 1997, a tre anni dalla firma di pace, una scolaresca di bambine israeliane si era recata in gita scolastica all'"isola della pace" un territorio pieno di verde al confine tra due fiumi, il Giordano e lo Yarmuk. Un soldato di vedetta dall'altra parte del confine, in territorio giordano, ha preso le bambine a mitragliate uccidendone sette, avevano tutte 13 anni. In quell'occasione re Hussein, che era amico di Israele, si recò dalle famiglie per esprimere le sue condoglianze. Con il nuovo re Abdallah, figlio di Hussein, le cose sono peggiorate e quasi non esistono rapporti tra i due paesi. E' un peccato perché tra vicini sarebbe bello poter collaborare ma purtroppo la popolazione è contro Israele e, dalla morte di re Hussein, molto amato in Israele dove veniva chiamato affettuosamente "il piccolo re", anche il governo. Ecco la spiegazione.
Un cordiale shalom