Fiamma Nirenstein e Nicola Porro sotto attacco: il Giornale dovrebbe mobilitarsi, invece tace La cronaca Ansa
Testata: ANSA Data: 03 novembre 2020 Pagina: 1 Autore: Ansa Titolo: «Nirenstein, Porro, 'spaventosa aggressione su web contro di noi'. Giornalisti, Fnsi intervenga in difesa libertà opinione»
Riprendiamo oggi, 03/11/2020, da ANSA il commento dal titolo "Nirenstein, Porro, 'spaventosa aggressione su web contro di noi'. Giornalisti, Fnsi intervenga in difesa libertà opinione".
Dovrebbe essere innanzitutto il Giornale, con cui Fiamma Nirenstein e Nicola Porro collaborano, a mobilitarsi per difendere i giornalisti aggrediti sul web. Oggi invece sul Giornale non compare neanche un trafiletto redazionale.
Ecco la cronaca:
Fiamma Nirenstein
Nicola Porro
(ANSA) - ROMA, 02 NOV - "Una spaventosa aggressione alla libertà di opinione". Così i giornalisti Fiamma Niresntein e Nicola Porro hanno definito il contenuto di un recente articolo del quotidiano in rete 'La Luce" in risposta a loro articoli apparsi sul 'Giornale'. "Di questi tempi - hanno sostenuto in un comunicato diffuso da Nirenstein - un attacco del genere suona di indubbio, indiscutibile incitamento a colpire con mezzi violenti e persino violentissimi, come è già successo in Francia, chi non si sottometta alla censura preventiva che vieta di dire la parola Islam e islamismo". "E' stato scioccante - ha proseguito Nirenstein - vedermi additata come 'islamofoba' insieme ai miei bravi colleghi Nicola Porro, Vittorio Feltri, Giulia Belardelli. Saremmo tutti 'alfieri', anzi, della propaganda islamofoba". "Il sito - ha proseguito - che fa riferimento a Davide Piccardo, figlio di Hamza per anni ai vertici dell'UCoii, legata alla Fratellanza Musulmana, chiede di 'attivarsi per almeno contrastare questo flusso incontrollato di antipatica disinformazione'. Attivarsi? Sarebbe bene - ha proseguito - che qualcuno chiedesse spiegazioni tecniche e legali a chi cerca di tacitare i giornalisti italiani". Nirenstein ha sottolineato che "ingiustamente offeso secondo l'opinione del sito, sarebbe Erdogan, il presidente turco, il leader riconosciuto non solo della Turchia ma della Fratellanza Musulmana. Ne discute tutto il mondo, ma adesso sarebbe proibito". "Speriamo quindi - hanno detto Nirenstein e Porro definendo "opportuno" un intervento della Fnsi - che la reazione civile e di difesa dei diritti umani sia chiara e forte e che prevalga il buon senso e la legge. Legge che in Italia difende la libertà di opinione e condanna l'incitamento alla violenza". (ANSA).
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