IC7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 19 al 24 ottobre 2020
Albania e Israele
Tra Israele e Albania ci sono ottimi rapporti su tutti i fronti socioeconomici, che si sono ulteriormente rafforzati dopo l’apertura dell’ambasciata israeliana a Tirana nel 2012. Il turismo tra i due paesi è aumentato anche grazie ai voli diretti El Al. L’Albania è uno dei pochissimi paesi europei che durante la seconda Guerra Mondiale difesero la piccola comunità ebraica. La piccola comunità ebraica, composta di 200 persone, fu salvata dagli albanesi e nessun ebreo fu consegnato ai nazisti durante l’occupazione tedesca. L’Albania è un paese a maggioranza musulmana, per il 70% della sua popolazione; e questo è dovuto al fatto che per 5 secoli il paese fu sotto il dominio Ottomano. Gli ebrei furono salvati, protetti e non traditi dal popolo albanese perché chi bussa alla porta per chiedere aiuto deve essere aiutato e trattato come se fosse un tuo famigliare. Questo grazie al codice Besa (Fiducia), che è un codice d’onore per gli albanesi. Il codice Besa si può riassumere con queste parole: “La nostra casa è prima la casa di Dio, poi la casa dell’ospite, infine la casa della famiglia”.
Il Parlamento l'ha adottata all’unanimità. Il presidente del parlamento albanese, Gramoz Ruci, si è espresso con questo parole: "Tutte le nazioni che nel corso della storia hanno protetto gli ebrei dallo sterminio e che oggi li sostengono contro lo stigma dell’antisemitismo hanno il diritto di essere orgogliose, ma noi albanesi abbiamo più motivi di essere orgogliosi, perché l'Albania è l'unico paese in Europa in cui tutti gli ebrei furono protetti e salvati durante la seconda guerra mondiale. La nostra patria, l'Albania, in tempi difficili ha fatto da patria per gli ebrei". Questo giovedì si terrà in Albania il “2020 Balkans Forum Against Antisemitism, un evento organizzato dal Parlamento Albanese in collaborazione con l’Agenzia Ebraica. Tra i partecipanti figurano il primo ministro albanese Edi Rama, il Segretario di Stato USA Mike Pompeo, il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e il portavoce della Knesset Yariv Levin.
Poche volte vado fiero del mio paese, ma questa volta lo sono per davvero, perché significa che un paese a maggioranza musulmana e che subisce una grande influenza turca è riuscito a distinguersi, prendendo le distanze dall’antisemitismo imperante nei paesi arabi e in Turchia.
Astrit Sukni - IC redazione