Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Testata: Corriere della Sera Data: 31 luglio 2002 Pagina: 10 Autore: Lorenzo Cremonesi Titolo: «Gerusalemme, tornano i kamikaze»
Leggendo questo titolo viene spontaneo chiedersi: quando mai se ne erano andati i kamikaze e dove?
Il giornalista nel prosieguo dell’articolo mette anche in evidenza, in maniera scorretta, come la sequenza di atti di violenza ad opera di terroristi palestinesi che hanno provocato la morte di due residenti nella colonia di Tapuah, l’aggressione di due giovani sposi nell’insediamento di Itamar e il ferimento di 7 israeliani a Gerusalemme siano da ascriversi alla "vendetta" per l’azione militare dell’esercito a Gaza del 23 luglio.
L’esercito israeliano dichiara di avere anche fermato una dozzina di aspiranti kamikaze che negli ultimi giorni pianificavano azioni di vendetta, dopo che una settimana fa a Gaza era stato ucciso uno dei massimi capi militari del gruppo islamico Hamas, Salah Shehada, uno dei massimi capi terroristici, un assassino che aveva ideato le stragi più feroci contro civili israeliani oltre a una quindicina di persone tra bambini e civili. Cremonesi omette, una informazione tutt’altro che trascurabile e cioè che "quel capo militare" era in cima alla lista consegnata da Israele all’ANP, dei terroristi che la polizia palestinese doveva arrestare. Shahade era libero di muoversi e di organizzare altri devastanti attacchi contro Israele. Se proprio si vuole incolpare qualcuno delle "vendette" palestinesi non sarebbe più corretto puntare il dito contro l’ANP ed il suo leader che da due anni consentono a capi terroristici di portare a termine i loro progetti di morte contro civili israeliani inermi ? Un blitz carico di ripercussioni. Un blitz che si sarebbe potuto evitare se Shehade fosse stato preventivamente arrestato e le cui "ripercussioni" non hanno nulla a che vedere con gli ultimi episodi di sangue che si sarebbero verificati comunque, anche se in tempi e modi diversi.
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