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La Repubblica Rassegna Stampa
24.10.2020 Cimeli nazisti all'asta. Ecco perché servono regole chiare
Commento di Tonia Mastrobuoni

Testata: La Repubblica
Data: 24 ottobre 2020
Pagina: 22
Autore: Tonia Mastrobuoni
Titolo: «Discorsi e cimeli di Hitler venduti all’asta a Monaco. L’ira degli ebrei d’Europa»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 24/10/2020, a pag.22, con il titolo "Discorsi e cimeli di Hitler venduti all’asta a Monaco. L’ira degli ebrei d’Europa" il commento di Tonia Mastrobuoni.

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Tonia Mastrobuoni

Past auctions | Buy | Hermann Historica

A un anno di distanza, "Hermann Historica" ci ha riprovato. E anche stavolta la comunità ebraica internazionale è insorta. Perché la casa d’aste di Monaco non offre oggetti qualsiasi, ma insiste su memorabilia dell’era nazista. Oggetti "dal valore storico nullo" come ci spiegò già all’epoca Rabbi Menachem Margolin, presidente dell’Associazione ebraica europea (Eja). Ma dall’enorme valore affettivo per i nostalgici e i neonazisti di ogni dove. E ieri Oliver Bradley, portavoce della Europe Israel Press Association, ha annunciato a Repubblica che «faremo un appello ai legislatori in tutta Europa per scoprire modi per impedire la vendita di oggetti che appartenevano a Hitler ad acquirenti privati ». Un anno fa erano stati battuti nel capoluogo bavarese una bombetta indossata dal Führer nelle grandi occasioni, porcellane di Meissen create per il suo ‘nido d’Aquila’ sulle Alpi, saliere con le sue iniziali, AH, e altre amenità decorate con croci uncinate e simboli del Reich. I lotti, per fortuna, erano stati comprati da un uomo d’affari libanese, Abdallah Chatila, che li aveva donati allo Yad Vashem, il museo della Shoah in Israele. Vicenda amara che era riuscita a concludersi con un lieto fine. Ieri, gli anonimi compratori hanno potuto accaparrarsi per decine di migliaia di euro gli appunti dei deliranti discorsi del Führer. Scarabocchi su fogli sparsi, qui e là frasi agghiaccianti sulla "questione ebraica", sul concetto di "sacrificio" o sulla "noia delle mostre". Il 19 ottobre Rabbi Menachem Margolin ha già espresso la sua indignazione in una nota, osservando che «manca di ogni logica, decenza e umanità che la stessa casa d’aste che un anno fa era finita nella bufera per la vendita di inquietanti memorabilia nazisti, ci riprovi un’altra volta». E aggiungendo che «non riesco a capacitarmi dell’irresponsabilità e dell’insensatezza di un clima così febbrile in cui si vendono oggetti appartenuti al più grande sterminatore di ebrei al maggiore offerente». Per il rappresentante della comunità ebraica europea, «aste come queste legittimano gli adepti di Hitler a continuare a fare queste cose». Anche stavolta, accanto ai fogli con gli appunti di Hitler, la "Hermann Historica" ha proposto oggetti da feticisti come pezzi di servizi da tè del Führer con le iniziali o copie autografate del suo libro. Ma il manager della casa d’aste, Bernhard Pacher, continua a smentire che oggetti così particolari possano finire in mani sbagliate. «Quasi nessuno degli acquirenti è un estremista di destra o un neonazi», sostiene: «Solo collezionisti» possono permettersi oggetti del genere. I nostalgici«si accontentano di copie a prezzi stracciati ». Insomma, «nessuno spenderebbe tanti soldi per crearsi un altare privato con i memorabilia di Hitler ». Resta da capire per quale altra ragione lo farebbe. I fogli di appunti per un discorso del 1939 con i riferimenti alla "questione ebraica" sono stati venduti a 34mila euro; altri fogli risalenti al 1935 per una fiera di beneficienza a 12.500 euro. Altri oggetti finiti all’asta sono un esemplare della famosa macchina per messaggi criptati "Enigma" che fu decrittata dagli inglesi, ma non sono mancati uniformi e decorazioni militari.

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