Germania, via la parola 'razza' dalla Costituzione. Era ora Commento di Roberto Giardina
Testata: La Nazione Data: 22 ottobre 2020 Pagina: 10 Autore: Roberto Giardina Titolo: «La Germania teme un ritorno al passato. Via la parola razza dalla Costituzione»
Riprendiamo da NAZIONE/RESTO del CARLINO/IL GIORNOdi oggi 22/09/2020, a pag.10 con il titolo "La Germania teme un ritorno al passato. Via la parola razza dalla Costituzione" il commento di Roberto Giardina.
Roberto Giardina
Angela Merkel
Verrà cancellato il termine «razza» dalla Costituzione tedesca. Frau Merkel è d'accordo sulla proposta dei Verdi, e tutti i partiti in Parlamento sono favorevoli, a parte l'Afd, l'estrema destra, a riscrivere l'articolo 3: «Nessuno può essere discriminato o favorito per il suo sesso, per la sua nascita, per la sua razza, per la sua lingua, per la sua nazionalità o provenienza, per la sua fede, per le sue opinioni religiose o politiche. Nessuno può essere discriminato a causa di un suo handicap». La Grundgesetz, letteralmente la legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Federale, fu scritta nel 1949, sotto il peso del passato nazista. II Paese era in rovina e diviso. In nome di una presunta razza ariana superiore, gli scienziati nazisti vollero giustificare la politica di sterminio del regime, decidendo quali fossero i presunti criteri per riconoscere e eliminare tenute inferiori, gli ebrei, i sinti, i rom. Oltre 6 milioni finirono nelle camere a gas. Si volle dare un segnale netto, ma la parola rasse è già razzista, le razze non esistono, solo esseri umani. Hanno ragione i Verdi, anche se nel 2010 si opposero all'analoga proposta dei socialdemocratici, dei liberali, e della Linke, all'estrema sinistra. In dieci anni la Germania è cambiata, a causa dell'arrivo improvviso di profughi, soprattutto a partire dal settembre 2015, quando Frau Merkel non chiuse le frontiere. L'integrazione è stata difficile, si sono avuti attentati di matrice islamica, è cresciuto il razzismo, un partito dell'estrema destra per la prima volta è entrato al Bundestag, il Parlamento. L'articolo viene così modificato: nessuno, per nessuno dei motivi già indicati, può essere 'razzisticamente' discriminato o avvantaggiato. E si aggiungono due righe: lo Stato garantisce protezione contro ogni violazione della dignità umana e agirà per eliminare ogni svantaggio esistente. Oltre 70 anni dopo, i principi della Costituzione non vengono del tutto rispettati. Abbiamo tutti uguale dignità e diritti, ma siamo differenti benché le differenze non dovrebbero contare. Volerlo negare è una paradossale forma di razzismo. In Germania non esiste un Ordine dei giornalisti, ma il codice di auto comportamento dei media vieta di indicare l’etnia. Che dire di San Silvestro a Colonia nel 2015, quando duemila giovani aggredirono e abusarono un migliaio di donne, senza specificare che erano immigrati arabi ubriachi? Ieri, con grande risalto è stato rivelato ufficialmente che l'aggressione a colpi di coltello due settimane fa contro due turisti a Dresda (uno è morto) è stato un attentato razzista compiuto da un siriano? Lo sapevano tutti. Si è continuato a scrivere che un giovane ebreo è stato ferito in modo grave il 4 ottobre a Amburgo, innanzi alla sinagoga, da un Deutscher Staatsbürger, formula burocratica per indicare in realtà che era un kazako musulmano con passaporto tedesco. Chi rivela l'etnia è sempre un razzista? Ma queste censure hanno favorito l'estrema destra. In Germania è aumentato l'antisemitismo, a causa di gruppi estremisti tedeschi, ma le aggressioni sono in gran parte compiute da immigrati musulmani. Per paura del passato, si preferisce di parlare di mobbing religioso. Giusto cambiare la Costituzione, le parole sono importanti, ma non bastano.
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