Testata: La Repubblica Data: 04 agosto 2002 Pagina: 15 Autore: Leonardo Coen Titolo: «Le vite spezzate dei territori»
Nel suo articolo "Le vite spezzate dei Territori", pubblicato su Repubblica domenica 4 agosto, Leonardo Coen delinea uno spaccato lacerante delle condizioni di vita dei palestinesi, descrivendo la loro crescente povertà, le condizioni di salute, l' infelicità e le molte limitazioni che fanno della loro giornata un tormento. E' vero, e non possiamo esprimere che il nostro addolorato rammarico per quanto Coen , come molti suoi colleghi, descrive. Ma siccome non si tratta di una catastrofe naturale, ci manca, in questo quadro, un elemento di riferimento essenziale per la comprensione delle cause e la ricerca delle soluzioni. Da quanto tempo i palestinesi vivono in queste condizioni? E quali erano il loro standard sanitario, la qualità della loro vita quotidiana, il livello nutrizionale, la capacità di aggregarsi in momenti spensierati, il loro reddito pro capite medio, il tasso di occupazione, il prodotto interno lordo "prima" di quella data d' inizio del loro dramma quotidiano e della loro tragedia collettiva? In altre parole: la data di inizio di questo degrado totale, economico sociale e psicologico, fissata indelebilmente da Arafat , è il settembre del 2000. E' questa la linea di demarcazione che ha spinto gli imprenditori israeliani a sostituire la mano d' opera palestinese, i cittadini israeliani a diffidare di ogni palestinese, l' esercito israeliano a controllare con la massima attenzione i palestinesi. E' questa la linea di demarcazione al di là della quale esiste un vivido ricordo di normalità per israeliani e palestinesi, ed al di là della quale esiste solo il terrore di ogni israeliano all' inizio di ogni sua giornata: sopravviverò anche oggi? Coen ha costellato il suo articolo della descrizione dello stato d' animo di palestinesi che non possono andare a ballare, andare in spiaggia, sposarsi con feste che durano giorni e giorni...Ci descriva le mamme israeliane che al figlio che dice "vado a bere una birra con gli amici" dicono vai pure temendo di non rivederlo mai più, ci descriva le mogli israeliane che al marito che dice "prendo l' autobus e vado al lavoro" danno un bacio come se fosse l' addio, i figli israeliani che alla mamma che dice "vado a fare la spesa" pensano come ad una sublime predestinata alla sete di sangue di quel palestinese che vorrebbe andare in spiaggia...e magari "dopo" ci va a festeggiare.
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