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Il Foglio Rassegna Stampa
19.10.2020 Quando la tolleranza diventa tirannica
L'analisi di Joseph Epstein sul Wall Street Journal

Testata: Il Foglio
Data: 19 ottobre 2020
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «La tirannia della tolleranza»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 19/10/2020 a pag.III, con il titolo "La tirannia della tolleranza", l'analisi tratta dal Wall Street Journal.

When a misleading op-ed in 'The Wall Street Journal' irks academics, it's  time for a fact check on faculty work and pay
Joseph Epstein

Toolbox | = Tolerance =

"La tirannia della tolleranza: quest'espressione che va di moda è una contraddizione o, probabilmente, persino un ossimoro?", scrive Joseph Epstein sul Wall Street Journal: "Come fanno i tolleranti a essere tirannici quando la tolleranza dovrebbe essere benigna e soprattutto comprensiva? Tuttavia, al giorno d'oggi, chi è più intollerante, gretto e malvagio di coloro che si vantano della propria tolleranza per la diversità sessuale, le minoranze e la protesta in tutte le sue forme; di coloro che marciano sotto le insegne del woke, del politicamente corretto e del progressismo?" Epstein elenca alcune opinioni che i tolleranti non tollerano assolutamente: l'aborto è contro la vita e dunque è sbagliato; il razzismo non è un problema strutturale ma l'assenza dei padri nelle famiglie afroamericane lo è, dato che il 70 per cento dei neri nascono al di fuori del matrimonio; il cambio di sesso è una soluzione orrenda a ciò che spesso non è nemmeno un problema. Chiunque crede in tutto ciò viene considerato dai tolleranti come uno stupido, inaccettabile e dannoso se non addirittura pericoloso e del tuttograzie, signora Clinton - deplorevole. Queste persone vengono condannate come misogine, razziste, senza immaginazione, intolleranti, e dunque non vanno tollerate. Devono essere represse e tutto ciò che rappresentano deve essere schiacciato, distrutto, cancellato. Uno dei bersagli degli intellettuali negli anni Cinquanta era il conformismo. I conformisti di quell'epoca venivano considerati ottusi e senza alcuna immaginazione. I tolleranti del giorno d'oggi non si dichiarerebbero mai conformisti, tutt'altro. Potranno vestirsi alla moda e avere frequentato le migliori scuole del mondo ma sono consapevoli che, se dovessero rinnegare le opinioni che stanno alla base della loro virtù, verrebbero scomunicati dall'alta società. Da cosa deriva la fiducia dei nuovi tolleranti?, si chiede Epstein. Innanzitutto, da una grande considerazione delle proprie virtù. Sono convinti di essere dalla parte della ragione; dalla parte della giustizia sociale, della generosità d'animo, della sensibilità e della bontà. Loro pensano di essere colti e superiori da ogni punto di vista. Sono i migliori e lo sanno. Ma i gesti di una persona sono più importanti delle parole. II liberal professa delle virtù che però contraddice nella sua vita quotidiana. Nel clima politico attuale coloro che si vantano della propria tolleranza sono contenti di censurare le opinioni che ritengono sbagliate. Dunque vengono organizzati dei linciaggi di massa per distruggere le statue e rinominare scuole e istituzioni. "Se ti capita di incontrare il grande tollerante del giorno d'oggi ti consiglio di ascoltare le sue idee e dirgli che hai di lui la stessa opinione che gli ebrei avevano dello Zar - che dovrebbe stare bene e vivere in piace, ma non troppo vicino a te".

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

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