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La Repubblica Rassegna Stampa
12.10.2020 'Colombo da celebrare, non da attaccare': le parole chiare di Donald Trump
Ma l'articolo di Anna Lombardi è fazioso

Testata: La Repubblica
Data: 12 ottobre 2020
Pagina: 15
Autore: Anna Lombardi
Titolo: «'Basta attacchi contro Colombo'. Trump celebra il 'grande italiano'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/10/2020, a pag.15, con il titolo " 'Basta attacchi contro Colombo'. Trump celebra il 'grande italiano' ", il commento di Anna Lombardi.

E' corretto il titolo scelto dalla redazione del quotidiano romano, mentre non si può dire altrettanto dell'articolo di Anna Lombardi, non nuova a tirate contro Donald Trump. Lombardi descrive il candidato repubblicano come dedito a un perenne "show", invece che a una normale campagna elettorale. Tutti, in prossimità delle elezioni, vanno comprensibilmente a caccia di voti: non è chiaro perché per questo vada attaccato il solo Trump.

Ecco l'articolo:

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Anna Lombardi

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Il timore di contagi ha costretto a cancellare le celebrazioni in onore di Cristoforo Colombo, previste per oggi, 12 ottobre. Ma restano i timori per quelle statue che da anni, ormai, sono nel mirino delle proteste. Col navigatore considerato colui che ha aperto le porte allo sterminio dei nativi: equiparato a figure storiche ben più controverse, come i missionari spagnoli Junipero Serra e Juan de Onate, accusati di avere avviato il genocidio degli indigeni. Durante l’estate, le proteste razziali seguite alla morte dell’afroamericano George Floyd, hanno portato all’abbattimento (o alla rimozione voluta dalle autorità per evitare incidenti) di almeno 35 sue statue. Ultimamente le cose sembravano essersi calmante. Ma a riaccendere le tensioni ci ha pensato, venerdì, il presidente Donald Trump. «Gli estremisti cercano di minare l’eredità di Colombo, sostituendo al racconto dei suoi successi, accuse di fallimenti » ha scritto nel tradizionale proclama che i presidenti fanno in occasione dell’anniversario, celebrato, qui, dal 1792, «Colombo rappresenta un’incommensurabile contributo alla storia americana, ha ispirato i primi immigrati a portare la loro ricca cultura nel Nuovo Mondo». Una strizzata d’occhio al suo elettorato italoamericano: «L’America trae beneficio dalla generosità di 17 milioni di italoamericani, il cui amore per la patria rafforza il tessuto della nazione. Per loro, Colombo è una figura leggendaria». A contestare la figura del navigatore sono anche diversi stati e città che già da tempo hanno sostituito il Columbus Day con la "giornata delle popolazioni indigene". Due anni fa le polemiche furono così dure da spingere perfino il sindaco italoamericano di New York Bill de Blasio a inserire il colosso di Columbus Circle nella lista della commissione che doveva esaminare la rimozione delle statue "controverse". Poi si è deciso di lasciarlo lì, transennato e guardato a vista. Come l’altra statua a Central Park. Che, presidiata dalla polizia, sembra guardare con invidia il vicino Shakespeare sotto il cui piedistallo suonano orchestrine jazz.

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