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Italia Oggi Rassegna Stampa
19.09.2020 Francoforte: il terrorismo diventa un'attrazione
Commento di Roberto Giardina

Testata: Italia Oggi
Data: 19 settembre 2020
Pagina: 14
Autore: Roberto Giardina
Titolo: «Francoforte, tour terroristico»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 19/09/2020, a pag.14 con il titolo "Francoforte, tour terroristico" il commento di Roberto Giardina.

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Roberto Giardina

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Andreas Baader

Sarebbe pensabile un tour di Milano per i luoghi che furono teatro degli Anni di piombo? Dalla Banca dell'Agricoltura al marciapiede dove gambizzarono Indro Montanelli, dal palazzo da cui cadde, fu buttato o si lanciò Pinelli, alla casa dove abitava Tobagi? Oppure a Roma, dalla prigione di Moro in via Gradoli a via delle Botteghe Oscure dove fu ritrovato il suo corpo, al Ponte Garibaldi dove cadde Giorgiana Masi, la studentessa uccisa durante una manifestazione? Probabilmente i tour non verrebbero autorizzati o, temo, le guide troverebbero pochi clienti. II passato di ieri, meglio dimenticarlo. A Francoforte, la Mainhattan, come la chiamano con un gioco di parole, tra il suo fiume, il Meno, e la Manhattan che cerca di imitare con la skyline, minigrattacieli in confronto a New York, c'è ben poco da vedere, come sanno quanti arrivano per la Ruchmesse, la fiera del libro, o le altre fiere in programma prima del Covid. Sascha Stefan Ruehlow, ex studente di teologia ed etnologia, offre un tour particolare per seguire l'Autunno Tedesco, la storia della BaaderMeinhof Gruppe. Un giro per nostalgici, non obbligatoriamente simpatizzanti del terrorismo, anche se è importante la scelta del termine Gruppe, e non Bande. A scegliere il primo si era già sospetti, ma io ho sempre trovato ipocrita la distinzione: i banditi sono socialmente meno pericolosi. L'appuntamento con Sascha è allo Zeil, zona commerciale in pieno centro, il giro dura dai 90 minuti alle due ore, e costa 13 euro. Si raccomanda di venire già con un biglietto giornaliero per i mezzi pubblici, e di prenotare. II giro parte da dove iniziò la storia. Dal grande magazzino dove la notte del due aprile '68 Andreas Baader e Gudrun Ensslin fecero esplodere una bomba incendiaria per protestare contro il napalm usato dagli americani in Vietnam. Di notte, per non provocare vittime. I danni ammontarono a 282 mila deutsche mark, pari, calcolando la svalutazione, a 526 mila euro. Baader fu condannato a tre anni. Una parte della storia si svolge in realtà a Berlino: Baader era invitato a casa da Günter Grass e Hans-Magnus Enzensberger. Grass ne fece il protagonista di Arustesia lncale, il romanzo pubblicato nel '69. Nel maggio del '72, la Raf, la Rote Armée Fraktion, fece esplodere tre bombe nel comando americano a Francoforte (oggi vi si trovano uffici della Goethe Universität). E la storia si chiude sempre nella capitale finanziaria: il primo giugno Andreas Baader, Holger Meins e Carl Raspe vengono sorpresi in un garage e catturati dopo un violento scontro a fuoco. Un episodio che riguarda indirettamente Milano. Il commissario Calabresi fu ucciso il 17 maggio, poche ore dopo mi chiamò un collega della cronaca di Milano del Giorno. Secondo un testimone, il killer sarebbe stato alto e biondo, quindi un tedesco, Andreas Baader, secondo le prime informazioni della Questura. Io ero il corrispondente dalla Germania, abitavo ad Amburgo, gli risposi che Baader era bruno e alto quanto me, siciliano. Mio fratello invece era siciliano ma alto e biondo. Mi chiamò ancora: Calabresi era alto, mi spiegò, ma colpito si piegò sulle ginocchia, e l'assassino sembrò più alto. Subito dopo, venne diffuso l'identikit del killer, che era rifatto sulla foto di Holger Meins, in effetti alto quasi un metro e 90. Perché io mi ostinavo a sostenere che non fosse verosimile un terrorista tedesco in azione a Milano? Il mio collega non era responsabile, ovviamente, riferiva le informazioni ricevute dagli inquirenti. Il primo giugno Holger Meins si arrese e apparve tra due poliziotti con un folto paio di baffi, che si era lasciato crescere in clandestinità. Non era lui dunque ad aver ucciso Calabresi, e non se ne parlò più. Meins si lasciò morire di fame in carcere, il 9 novembre del 74. Baader si uccise o venne assassinato nel carcere di Stammheim il 18 ottobre del '77, insieme con Gudrun Ensslin.

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