Quelle firme che fanno rosicare le sinistre
Commento di Deborah Fait
A destra, la vignetta di Dry Bones: l'accordo di pace tra Israele, Emirati, Bahrein. Shanà tovà! Buon anno nuovo!
La notizia che Paolo Grimoldi, deputato della Lega, abbia proposto la candidatura di Trump e Netanyahu al premio Nobel per la pace è stata pubblicata persino dal Jerusalem Post. Naturalmente la reazione di alcuni personaggi italiani è stata dipingere il Grimoldi come fascista, la solita tiritera della sinistra verso chiunque abbia idee diverse e sia amico di Israele. Scrive il deputato leghista: “Netanyahu merita il Nobel per almeno tre motivazioni: la pace tra Israele ed Emirati Arabi Uniti; la pace tra Israele e Bahrein e l’apertura di un canale diplomatico per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e Arabia Saudita, nemici storici nell’area mediorientale”." Si parlerà ancora a lungo di questa Pace firmata a Washington che molti snobbano nascondendo la rabbia che li tormenta come se avessero ingoiato un cipollone indigesto che non va né su né giù nonostante litri di bicarbonato. I telegiornali hanno dato la notizia così brevemente e en passant che pareva annunciassero un nuovo prodotto per pulire casa anziché un avvenimento tra i più importanti e prestigiosi del XXI secolo. I media carta hanno scritto articoli sui poveri arabo-palestinesi abbandonati da tutti, dimenticando che avevano sprezzantemente rifiutato ogni tipo di normalizzazione con Israele, per non parlare della pace, parola, per loro, scandalosa e impronunciabile. Il Manifesto ha fatto un titolo ridicolo: "Bye Bye, Palestina!" Sempre sul Manifesto, Chiara Cruciati ha il coraggio di scrivere queste parole bugiarde "Gli invisibili, i palestinesi, ieri hanno manifestato la loro rabbia per normalizzazioni che li escludono". Li escludono o se ne sono esclusi da soli? Non avevano urlato come ossessi No alla normalizzazione!? Certo, la sinistra ama farli passare per vittime, come loro dipingono se stessi, non come aguzzini che Israele deve sopportare dal 1968 parando ogni colpo inferto dal loro terrorismo e, nel contempo, cercando di non fare troppe vittime per non sentirsi piovere addosso le accuse del mondo intero. Tutti hanno più di una scelta nella vita, i palestinesi hanno sempre scelto il male, il sangue, la morte mandando al diavolo la pace e la dignità che più volte si sono visti offrire da Israele. Ma, volete mettere? Adesso ricevono milioni di euro, frignano, fanno i miserabili, i poveri depredati da Israele. Se diventassero uno stato dovrebbero restituire i prestiti, dovrebbero organizzare tutte le istituzioni normali in ogni nazione che si rispetti, dovrebbero rinunciare a un sacco di privilegi di cui godono grazie al loro sempiterno stato di profughi, non potrebbero più chiedere l'elemosina e i loro capi non potrebbero più riempire i loro conti senza fondo nelle banche inglesi o svizzere. E il Papa? Ogni volta che parla nomina la pace nel mondo e non è stato capace di dire una sola parola sul Patto di Abramo, il primo passo verso un Medio Oriente meno spaventoso, destabilizzato da Obama e dalle sue maledette primavere arabe le cui conseguenze si stanno facendo sentire ancora oggi.
Il Patto di Abramo firmato da Israele, USA, Bahrein e Emirati arabi può metter fine a un passato di tragedie e dare inizio a un futuro luminoso perché altri paesi si aggiungeranno. In ottobre, oltre alle linee aeree, partiranno anche le navi da Israele verso i paesi del Golfo. Questo nostro nuovo anno, 5781, incomincia sotto i migliori auspici. Israele, nonostante il lockdown, può guardare al futuro con ottimismo, un nuovo Medio Oriente sta facendo i primi passi, ancora incerti, ancora insanguinati dai soliti che preferiscono la morte alla vita e sparano missili su Israele. Dubai è trafficatissima di israeliani e arabi che fanno affari, parlano di affari, organizzano viaggi, tutti gli alberghi degli Emirati offrono cibo kasher. L'atmosfera è gioiosa e piena di allegria e simpatia, il contrario di quella che fu la pace con Giordania ed Egitto ma credo che nei prossimi mesi l'Egitto capirà finalmente la lezione e seguirà l'esempio intelligente dei paesi del Golfo. Non ho molte speranze per la Giordania la cui popolazione è al 70% palestinese. I discorsi pronunciati dal balcone della Casa Bianca sono stati emozionanti, tutto sembrava facile, normale, sereno e disteso, un'atmosfera di allegria, non c'era quella sensazione di stress nervoso vissuto con Rabin e Arafat tanti anni fa quando la speranza annegò nel sangue del terrorismo palestinese. Quando i quattro del Patto di Abramo si sono alzati sorridenti e soddisfatti per mostrare al mondo le loro firme di pace e collaborazione, mi sono molto emozionata e ho pensato alla stupidità di coloro che, inviperiti, stavano disdegnando quel momento storico così importante, incartapecoriti nei loro pregiudizi e ideologie, ottusi prigionieri degli imbrogli palestinesi. Auguro un sereno anno nuovo agli amici ebrei e ai non ebrei che, riamati, ci amano. Shanà tovà.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"