Covid in Israele: ecco la delicata situazione con arabi e le comunità ultra ortodosse Commento di Fiammetta Martegani
Testata: Avvenire Data: 10 settembre 2020 Pagina: 7 Autore: Fiammetta Martegani Titolo: «Il coprifuoco 'limitato' ha riportato le vecchie paure in Israele»
Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 10/07/2020, a pag.7 con il titolo "Il coprifuoco 'limitato' ha riportato le vecchie paure in Israele", il commento di Fiammetta Martegani.
Fiammetta Martegani
L’altra sera è calato un insolito silenzio a Nazareth, a Bnei Brak - la cittadina con prevalenza di ortodossi vicino a Tel Aviv- e a Gerusalemme, in molti quartieri. Il coprifuoco notturno in 40 località israeliane considerate "zona rossa" a causa dell'elevato tasso di contagio al Covid-19 era appena stato annunciato. Era atteso. Lo stesso, quella calma si è allungata come un'ombra di paura sul Paese che durante i primi mesi della pandemia era diventato il simbolo mondiale nella lotta al virus e che questa settimana si è ritrovato al primo posto nel mondo per il rapporto tra numeri di contagi e popolazione. Nella sola giornata di lunedì sono stati registrati oltre 3.400 casi. Che portano il totale da inizio epidemia oltre quota 139mila. I decessi sono di poco oltre i mille. La ragione di questo incremento esponenziale è stata attribuita, soprattutto, alla tendenza, tipica degli ebrei ultraortodossi e degli arabi, di aggregarsi per pregare, per celebrare matrimoni e funerali, superando di gran lunga i numeri previsti dalle restrizioni.
Benjamin Netanyahu
Il coprifuoco, infatti, interessa soprattutto aree in cui sono insediate le due comunità. La fascia oraria scelta (dalle 19 alle 5 del mattino successivo) è proprio quella in cui abitualmente famiglie e amici si riuniscono per celebrare le feste: stanno per iniziare quelle legate al Capodanno ebraico. Mentre l'alba e il tramonto sono due dei principali momenti di raccolta peri musulmani. Le nuove misure straordinarie vietano ogni tipo di assembramento. Compresi la preghiera di gruppo e i matrimoni: richiesta formulata con insistenza, già da settimane, da Ronni Gamzu, commissario nazionale per la lotta al coronavirus (che in questo momento si trova in isolamento, dopo aver scoperto di essere entrato in contatto con una persona risultata positiva). «Ora la priorità è fermare il forte aumento di contagi. In seguito vedremo anche di farli scendere», ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu. Mentre l'opposizione, su tutti i media, non fa che accusarlo per l'incostanza nella gestione delle misure di contenimento della pandemia.
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