IC7 - Il commento di Astrit Sukni: La differenza tra democrazie e dittature Dal 23 al 28 agosto 2020
Testata: Informazione Corretta Data: 31 agosto 2020 Pagina: 1 Autore: Astrit Sukni Titolo: «IC7 - Il commento di Astrit Sukni: La differenza tra democrazie e dittature»
IC7 - Il commento di Astrit Sukni
Dal 23 al 28 agosto 2020
La differenza tra democrazie e dittature
Sono nato e cresciuto in un paese comunista, in Albania. Per mia fortuna, ho solo sfiorato il comunismo. I miei genitori e i miei nonni, invece, il comunismo lo hanno vissuto in pieno. Hanno vissuto la fame e la miseria che il comunismo distribuiva a tutti come se fosse una ricchezza. Tutto razionato, tutto calcolato nei minimi dettagli. La proprietà privata era bandita, perché quello che era tuo automaticamente diventava un bene al servizio di tutti. Mio nonno fu perseguitato durante il comunismo per il solo fatto di avere studiato in Italia. Per i comunisti, le persone libere sono una minaccia che loro devono mettere a tacere, svilire e reprimere con la forza. A finire nel mirino del partito non eri solo tu ma anche i tuoi familiari. La dittatura comunista è in grado di distruggere qualsiasi cosa. Le dittature sono tutte uguali, che siano di stampo comunista, militare e islamista. Oggi molti occidentali sono compiacenti nei confronti delle dittature cinese, russa e delle teocrazie come Iran e Turchia (si comporta come uno Stato teocratico). Ieri è toccato a Hong Kong. E noi occidentali non abbiamo fatto nulla per dare voce al popolo hongkonghese, che era sceso in piazza per difendere i diritti civili e per salvaguardare la democrazia. Aveva sfidato il regime cinese nelle strade di Hong Kong, ma il dragone lo ha schiacciato con la forza togliendo diritti civili e arrestando i protestanti con l’accusa di terrorismo. Solo gli USA hanno osato contrastare Pechino. Il Regno Unito ha offerto la cittadinanza britannica ai cittadini di Hong Kong. Oggi in Russia lo zar Putin offre tè al polonio a tutti gli oppositori che contrastano il suo regime. Oggi è toccato a Alexej Naval’ny e domani toccherà ad un altro. Solo la Germania ha chiesto che Naval’ny venga curato in un ospedale tedesco. Nessuno ha protestato contro la Russia. Sempre lo zar Putin dice di essere pronto ad aiutare il presidente Lukashenko a reprimere le proteste dei bielorussi che chiedono libere elezioni e democrazia. La Russia minaccia di mandare le truppe in caso di ingerenza straniera. Il sultano turco, Erdoğan, ha cambiato la Turchia che guardava a Occidente in un paese islamico. Ha trasformato Santa Sofia in una moschea. Ha promesso che la moschea resterà aperta al pubblico quando non ci saranno funzioni religiose. In pratica non sarà quasi mai accessibile perché l’islam prevede 5 funzioni al giorno con annesso discorso dell’imam. L’altro giorno è morto un altro avvocato per i diritti umani, Ebru Timtik. Muore dopo 238 giorni di sciopero della fame. Lottava per processi più giusti. Lottava per il prossimo. Era curda. Per il regime di Erdoğan era una doppia minaccia. Quando muore un avvocato con lui muoiono anche i diritti del prossimo. Noi occidentali siamo liberi cittadini con diritti civili garantiti dalle nostre Costituzioni. Diamo voce ai dissidenti e agli oppositori di regimi teocratici, comunisti e di qualsiasi forma di regime. Non lasciamo che questi regimi minaccino la nostra libertà a suon di ricatti. Dobbiamo sempre combattere i vari Putin, Erdoğan, Rouhani e Xi Jiping che costantemente minacciano la democrazia e il mondo libero.