Usa verso le elezioni: Trump rimonta, i sondaggi sono alla pari Cronaca di Massimo Basile
Testata: La Repubblica Data: 27 agosto 2020 Pagina: 12 Autore: Massimo Basile Titolo: «Sorpresa dai sondaggi: il duello con Biden ora è un testa a testa»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 27/08/2020, a pag. 12, con il titolo "Sorpresa dai sondaggi: il duello con Biden ora è un testa a testa", la cronaca di Massimo Basile.
Repubblica è l'unico quotidiano a mantenere una corretta equidistanza nel descrivere le prossime elezioni Usa. L'allineamento anti Trump è quasi completo. Da non dimenticare, please.
Joe Biden, Donald Trump
Joe Biden ha perso tutto il vantaggio a due cifre su Donald Trump e adesso è testa a testa. È quanto emerge dall’ultimo rapporto realizzato dall’istituto Rasmussen che ha misurato l’effetto delle due convention sugli americani, a meno di tre mesi dal voto di novembre. Basato su interviste telefoniche fatte con le stesse domande, e negli stessi giorni, dal lunedì al mercoledì delle due settimane, a 2.500 persone, il 46 per cento ha espresso il sostegno al candidato democratico, il 45 per cento al presidente degli Stati Uniti. Il 6 per cento ha indicato altri nomi, il 4 resta indeciso. Appena una settimana fa, nei giorni della convention virtuale democratica di Milwaukee, il vantaggio di Biden era di quattro punti, 48 a 44. Quello registrato da Rasmussen ieri è il risultato più basso per il democratico. La polarizzazione del voto è confermata da un altro dato: Biden può contare sul 76 per cento dei voti degli elettori democratici, Trump sul 75 per cento dei repubblicani. Se i risultati dell’istituto di sondaggi, considerato dai media americani conservatore e vicino alla Casa Bianca, venissero affiancati da altri sondaggi — Biden nelle ultime settimane ha visto ridotto il vantaggio un po’ ovunque — si confermerebbe un elemento: Trump è un animale da palcoscenico, il "one man show" capace di dominare la scena. I primi tre giorni di confronto sulle due convention hanno mostrato la differenza di approccio: Biden ha continuato a collegarsi dal video, a dialogare dall’acquario, Trump ha fatto irruzione sulla scena in carne e ossa, prima piombando allo Spectrum Center di Charlotte, North Carolina, infiammando gli oltre trecento delegati repubblicani, poi ha firmato di persona la grazia a un ex rapinatore di banca, ha assistito alla consegna della cittadinanza americana a cinque immigrati, e seguito in prima fila il discorso della First Lady al Rose Garden della Casa Bianca. Battute, sorrisi, niente mascherine, tutto ciò esalta la base trumpiana e rilancia l’immagine di un «presidente non tradizionale», come dice Melania, pronto a rompere gli schemi, sparigliare le carte. La ristrutturazione del giardino della Casa Bianca, trasformato in una sorta di garden fiorito stile golf club, farà da scenario alle prossime settimane di campagna elettorale. Biden avrebbe potuto regalare un’irruzione pubblica a sorpresa, un momento che uscisse dal protocollo asettico dettato dall’emergenza della pandemia, ma non lo ha fatto. La convention dem impostata come fosse una serie Netflix, però, potrebbe non aver dato quella spinta che il partito si aspettava. Gli altri sondaggi, da Cnbc/Change Research a Economist e Cnbc, danno a Biden un vantaggio che va da 1 a 9 punti, ma a metà luglio Quinnipiace University aveva assegnato al democratico un margine di 15 punti, 52 per centro contro il 37 del presidente in carica. Chi ha riempito gli stadi, fino a febbraio, era stato Trump, non Biden. Il primo confronto a distanza, tra convention virtuali in tempi di pandemia, potrebbe aver dato una mano al presidente che più di tutti quella pandemia ha negato.
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