Presentato ripetutamente su Rai Storia, il film racconta le vicende di una famiglia araba alla periferia di Gaza. E' girato con tecnica mista , le animazioni sono state curate dal disegnatore Simone massi. E' stato premiato al Festival di Cannes, nel 2018, con l'Oeil D'or come miglior film documentario. E' stato realizzato grazie al supporto del Ministero dei beni culturali e del turismo…(complimenti vivissimi) Ecco l'elenco dei premi ricevuti: 2018:
Festival di Cannes
Bergen international
Film Festival
David di Donatello
Nastro d'argento
Premio Flaiano
Bari International Film Festival …e molti altri.
IL film è una porcheria assoluta, violento e razzista, pieno di odio contro Israele tanto che se il regista fosse stato membro di Hamas, non avrebbe potuto far meglio. "Uno dei film migliori degli ultimi 10 anni" leggo su internet. Io non sono in grado di giudicare la tecnica per metà film e per metà animazione ma la storia si, quella posso giudicarla perché è raccontata nel modo più infame possibile. Gli arabi di Gaza buoni, paciosi, tranquilli e Israele, il demonio che li ammazza. Non un minuto del film dedicato al terrorismo, ai bambini di Sderot che soffrono di disturbi post-traumatici da stress dopo 15 anni di missili, non una parola sugli ettari di campi coltivati dati a fuoco, sui boschi distrutti, sul milione di israeliani del sud che da 15 anni non dormono una sola notte tranquilla. Sulle case distrutte, niente, gli israeliani non contano, ancora nessuno ha fatto un film su Sderot o Ashkelon e sulle sofferenze della popolazione. Scommetto che se qualcuno avesse il coraggio di girare un documentario sulle sofferenze degli israeliani farebbe saltare per aria tutte le organizzazioni filopalestinesi che ne impedirebbero la programmazione. La parte animata del documentario è in bianco e nero, violentissima, aerei israeliani che bombardano, le immagini sono quasi infernali e poi, di colpo, ecco che cambia la scena, si passa al paradiso arabo a colori, i bambini, le famiglie sedute, sorridenti e tristi raccontano ma nessuno che si scagli contro Israele. Sono tanto buoni gli arabi di Gaza, quelle centinaia di migliaia che da tre anni si danno il cambio al confine con Israele per bruciarlo con i palloncini incendiari, mica sono arabi, no, probabilmente sono figuranti pagati da Israele per incolpare gli abitanti pacifici di Gaza. https://nuovocinemalocatelli.com/2020/08/22/film-imperdibile-stasera-tv-la-strada-dei-samouni-di-stefano-savona-sabato-22-agosto-2020/
Morale della favola, chiunque sappia usare una cinepresa faccia un documentario contro Israele santificando gli arabi e avrà successo. Pensate a Samantha Comizzoli, quella che sorrideva ammiccando davanti a un forno acceso, la sua porcheria antisemita dal titolo infame e dal contenuto che solo una mente malata di odio poteva concepire: "Israele, il cancro" sta ancora girando in tutta Italia, è stato presentato in tutte le scuole, è stato patrocinato dall'Anpi. Odiate Israele e farete fortuna! Ecco ho inventato un nuovo slogan.
Deborah Fait "Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"