Simposio manipolato della Hebrew University sull'antisemita Achille Mbembe
Analisi di Manfred Gerstenfeld
(traduzione di Yehudit Weisz)
Achille Mbembe
Un professore dell'Università Ebraica di Gerusalemme sta invitando i partecipanti a un simposio online per il prossimo 15 settembre, sul filosofo camerunense Achille Mbembe, che insegna alla Witwatersrand University di Johannesburg. Sull'invito si legge che questo evento è stato deciso sulla scia della recente campagna contro di lui in Germania e della denuncia del suo lavoro come antisemita. Tranne che Mbembe è stato già correttamente smascherato per il suo antisemitismo. Questo non è l'unica ragione per cui è una figura altamente problematica e negativa. Alan Posener, direttore del settimanale tedesco Die Welt am Sontag, ha scritto: “Il lavoro di Mbembe rappresenta un attacco totale alla tradizione europea dell'Illuminismo. Questo è particolarmente vero per il suo saggio, Necropolitics.” Posener ha aggiunto: “Mentre l'Illuminismo di per se stesso non è privo di caratteristiche antisemite, per il contro-Illuminismo l'antisemitismo è un fattore costitutivo come l'antisionismo lo è per Mbembe che è contro l'Illuminismo.” Posener ha scritto: "Non so cosa considero peggiore, l'antisemitismo di Mbembe o il suo disprezzo per l'Illuminismo, la sua critica ingiusta contro Israele o la sua critica ingiusta contro il liberalismo.” Posener ha anche affermato che il saggio di Mbembe sfuma le differenze tra “resistenza e suicidio, essere una vittima e redenzione, martirio e libertà.” Inoltre ha accusato Mbembe di “giustificare l'omicidio suicida”. Posener ha definito Mbembe un “nichilista”.
Il grande dibattito pubblico in Germania è iniziato pochi mesi fa a seguito di un invito che chiedeva a Mbembe di essere il relatore principale all'evento inaugurale della Triennale tedesca della Ruhr il 14 agosto. Questo festival musicale e culturale si sarebbe svolto nei mesi di agosto e settembre 2020. Lorenz Deutsch, il portavoce della cultura per il partito liberale FDP nel parlamento dello Stato federale tedesco della Renania settentrionale-Vestfalia, a marzo aveva scritto una lettera aperta alla direttrice artistica del festival chiedendole di cancellare l’invito a Mbembe. Aveva rilevato che Mbembe aveva scritto che il comportamento di Israele nei confronti dei palestinesi era "peggiore del trattamento riservato dal Sud Africa alla popolazione nera durante l'apartheid". Mbembe è anche un sostenitore accademico del BDS anche se lo nega. Nel 2010 aveva firmato una petizione che chiedeva all'Università di Witwatersrand di interrompere tutti i rapporti con l'Università Ben Gurion. Il commissario tedesco per l'antisemitismo, Felix Klein, ha affermato che il discorso di apertura di un festival così importante non dovrebbe essere fatto da qualcuno che ha dimostrato di relativizzare la Shoah. Il festival era poi stato annullato ad aprile a causa della pandemia da Coronavirus. Eppure l'affare Mbembe non è finito qui: ha pubblicato un articolo che conteneva due gravi menzogne. Ha affermato di essere stato attaccato perché nero. Questo, invece, non era affatto emerso nella discussione su di lui.
La seconda falsa affermazione era che gli assalti contro di lui provenivano dall'estrema destra. In realtà, la maggior parte degli attacchi proveniva dal mainstream tedesco. Diversi altri aspetti dell’ istigazione di Mbembe contro Israele vennero gradualmente alla luce. Uno era che aveva fatto sì che ad uno studioso israeliano fosse cancellato l’invito a un simposio del 2018 presso la Stellenbosch University in Sud Africa. Mbembe ha condizionato la sua presenza alla sua mancata partecipazione. L'invito della Hebrew University per il simposio copre tutto questo e molto altro ancora. Dice che cerca di rivisitare il contributo di Mbembe alla nostra comprensione della Palestina-Israele. In altre parole, il seminario vuole capire come questo nichilista, minimizzatore della democrazia, istigatore anti-israeliano estremo e antisemita part-time possa aiutarci a capire il conflitto israelo-palestinese. Per quanto si sa, Mbeme non ha pubblicato nulla sulla glorificazione del genocidio, dell'omicidio e della morte nella società palestinese. Gli accademici seri considererebbero questo come un altro grave inconveniente per un possibile contributo all'argomento del seminario. Non è così per gli organizzatori della Hebrew University. Scrivono che "desiderano esplorare come il suo lavoro potrebbe essere utilizzato per analizzare gli eventi e le dinamiche chiave con riferimento alla Naqba e alle sue conseguenze, i territori palestinesi occupati nel 1967 o riguardanti il regime israeliano in generale. Noi ci auguriamo che questo evento offra l'opportunità di presentare diversi aspetti del suo lavoro agli studiosi locali, sia basati sulla ben nota Necropolitics (2019) che su altri interventi ". In questa caricatura di un'introduzione accademica, vari altri aspetti degli interventi di Mbembe non sono menzionati nell'invito al simposio. Non si fa riferimento al suo confronto tra la Shoah e l'apartheid.
Mbembe aveva ammesso che c'era una differenza quantitativa tra i due. Posener ha reagito scrivendo che questo era fondamentalmente falso: “La Shoah non era una forma molto più grande di apartheid, e ciò che era più importante l'apartheid non era una versione più piccola della Shoah. Non è stato un processo quantitativamente diverso, ma qualitativamente dissimile”. Un tempo, certamente qualche decennio fa, si poteva presumere che le università favorissero il progresso della conoscenza. Sulla base delle conoscenze esistenti, si potrebbero sviluppare nuovi approfondimenti attraverso un'indagine spassionata. Ciò è ancora vero per una parte della comunità accademica, compresi alcuni dipartimenti di scienze umane e sociali. Tuttavia, questo non è così per gli ideatori del simposio. Invece, presumibilmente cercano di sviluppare conoscenze maggiori, non menzionando gli elementi essenziali delle informazioni già esistenti. C'è anche un altro brutto aspetto. Gli organizzatori del simposio con Mbembe fanno pubblicità ad una persona che era a favore del boicottaggio di un'altra università israeliana e ha causato l'annullamento di un invito a uno studioso israeliano a una conferenza in Sud Africa. Ma il problema non è quello che questo fa all'immagine degli organizzatori, che con il loro invito al simposio si sono accademicamente squalificati. Il problema più grande è che contamina un'istituzione accademica rispettabile: l'Università Ebraica.
Manfred Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International Leadership Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni il Jerusalem Center for Public Affairs.
Le sue analisi escono in italiano in esclusiva su IC