'Raid israeliani': su Manifesto e OR le accuse contro lo Stato ebraico Nel pezzo di Chiara Cruciati e in un redazionale
Testata:Il Manifesto - L'Osservatore Romano Autore: Chiara Cruciati Titolo: «Raid contro palloncini incendiari, tensione a Gaza - Raid israeliani a Gaza»
Riprendiamo dal MANIFESTO di oggi, 13/08/2020, a pag.9, con il titolo "Raid contro palloncini incendiari, tensione a Gaza" il pezzo di Chiara Cruciati; dall' OSSERVATORE ROMANO, a pag. 2, il redazionale "Raid israeliani a Gaza".
I titoli di Manifesto e OR sono quasi identici. Entrambi infatti citano i presunti "raid" israeliani e così disinformano, come di consueto, contro lo Stato ebraico. Il pezzo di Chiara Cruciati gronda odio nei confronti di Israele, ma il quotidiano vaticano non è da meno.
Ecco gli articoli:
Il Manifesto - Chiara Cruciati: "Raid contro palloncini incendiari, tensione a Gaza"
Chiara Cruciati
Sono notti insonni a Gaza. L'aviazione israeliana bombarda da giorni, nel mirino — dice l'esercito — postazioni e infrastrutture di Hamas. Martedì notte e ieri è successo ancora, raid aerei con «jet, elicotteri e carri armati» in risposta ai palloncini incendiari partiti dalla Striscia e caduti in territorio israeliano, dove hanno provocato circa 60 incendi senza vittime.
NESSUNA VITTIMA neanche sul lato palestinese, gli ultimi bombardamenti hanno colpito aree agricole, sempre meno accessibili ai contadini gazawi. È da qui, secondo Israele, che partono palloncini e aquiloni, "arma" comparsa nei mesi della Marcia del Ritorno, tra il 2018 e il 2019. Da ieri Israele dispiega una sorta di Iron Dome: si chiama Light Blade e usa tecnologie laser per intercettare in un raggio di due km e poi spegnere i fuochi volanti, primo strumento simile al mondo, creato da ingegneri della Ben Gurion University e testati sul terreno (come accade per le armi impiegate nelle offensive contro Gaza). Nei giorni scorsi si è palesata anche Hamas con razzi lanciati in mare. Una fonte del movimento con l'Afp li ha definiti "un messaggio" a Israele riguardo gli aiuti per Gaza, ridotta allo stremo: «Dicevano che c'erano degli accordi su progetti nel campo delle infrastrutture e sul piano umanitario, ma è tutto fermo». Il riferimento è all'intesa a tre con il Qatar, in cima alla lista dei sostenitori di Hamas: Tel Aviv aveva dato luce verde a marzo all'arrivo di 150 milioni di dollari (con pagamenti mensili) per l'elettricità, il versamento di stipendi pubblici e sussidi alle famiglie più povere in cambio della fine di proteste e palloncini.
I PAGAMENTI SCADONO a settembre e il Qatar ha già minacciato di tagliarli, come forma di protesta verso il piano di annessione israeliano del 30% di Cisgiordania occupata. La risposta israeliana alle pressioni di Hamas per allungare di altri sei mesi il flusso di aiuti (fondamentali in piena epidemia Covid-19 e con nuovi picchi di disoccupazione) non è arrivata solo dal cielo: martedì è stato chiuso il valico di Kerem Shalom, l'unico tra Israele e la Striscia dedicato all'ingresso di merci. Passano cibo e carburante ma niente di più, tanto da spingere l'Egitto di al-Sisi (acerrimo nemico dei Fratelli musulmani, che lavora da anni alla distruzione dei tunnel e il totale isolamento dell'enclave) ad aprire il valico di Rafah per tre giorni. Era chiuso da aprile. Palliativi per un'emergenza cronica. Meno di un mese fa lo special rapporteur Onu sulla Palestina, Michael Lynk, denunciava l'assedio come «politica di punizione collettiva».
L'OSSERVATORE ROMANO: "Raid israeliani a Gaza"
Dopo i nuovi palloni incendiari ed esplosivi lanciati dalla striscia di Gaza verso Israele, elicotteri dell'aviazione e carri armati hanno colpito la notte scorsa postazioni di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare israeliano, precisando che sono stati centrati «aree militari, strutture sotterranee e posti di osservazione del gruppo terroristico di Hamas». «L'esercito giudica con grande severità ogni attività terroristica contro Israele e — ha aggiunto — continuerà ad operare quanto è necessario contro i tentativi di danneggiare civili israeliani». Non si hanno notizie di vittime. Ieri — secondo i media locali — sono stati circa 60 i roghi appiccati dai palloni incendiari lanciati da Gaza nelle comunità israeliane attorno alla striscia. Hamas ha definito i raid «un'azione aggressiva» e «un crimine» di cui Israele «porta tutte le conseguenze e ripercussioni». Inoltre, il movimento islamico ha criticato la chiusura del valico commerciale di Kerem, decisa da Israele sempre come forma di rappresaglia per i palloni incendiari. Intanto, ieri, per la prima volta da quando è scoppiata la pandemia di coronavirus, l'Egitto ha riaperto nei due sensi il valico di Rafah.
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