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Cara Deborah, la notizia della pubblica abiura imposta alla Rai che ha osato citare Gerusalemme come capitale di Israele mi ricorda Galileo di fronte all’inquisizione. Cambia solo la teocrazia dominante, non quella della chiesa ma quella che di Istanbul può disporre come vuole, privilegio negato a Gerusalemme, pensa solo se ricostruissimo il Tempio con lo stesso spirito di Erdogan a Santa Sofia. Ma già, lui non è mica ebreo, può tenersi mezza Cipro e nessuno osa alzare un dito. Non bastava annullare la domanda del quiz, che già era assurdo, fra poco chiederanno di dare un calcio all’ambasciatore di Israele come faceva il papa al rabbino di Roma ai tempi del potere temporale. Visto che l’Europa è stata dominata per secoli dagli arabi nel medioevo, come era stata Israele, secondo la logica di questa gente trovare capitali illegittime è un gioco da ragazzi. Basta conoscere la storia. Cordiali saluti
Avram Chai Israele
Gentile Avram,
Lo scandalo è che un giudice italiano si sia permesso di decretare e decidere quale dovesse essere la capitale di un altro stato e chiedere addirittura, come scrive lei giustamente, un'abiura da parte del "colpevole" Insinna, il quale dovrà obbedire se vorrà tenersi il lavoro in Rai. Quanto è accaduto ci fa però comprendere un altro fenomeno inaccettabile: il potere delle organizzazioni palestinesi e filopalestinesi nei confronti delle istituzioni italiane. Questo è molto grave. Sembra di essere tornati ai tempi del Lodo Moro quando Arafat, tutto bardato con la divisa e la pistola alla cintura, entrava in Rai per dettar legge e tutti gli obbedivano, alcuni morti di paura, altri ammirati e schiavetti del terrorista. Staremo a vedere cosa accadrà in settembre e speriamo in una protesta delle comunità ebraiche.
Un cordiale shalom |
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