Cosa è successo veramente al porto di Beirut?
Analisi di Mordechai Kedar
(Traduzione di Yehudit Weisz)
A destra: l'esplosione di Beirut
Il rapporto ufficiale delle autorità libanesi sulla massiccia esplosione del 4 agosto al porto di Beirut riferisce che un magazzino vicino all'acqua contenente 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio è esploso. Affermano che questo materiale è rimasto in quel magazzino per oltre sei anni, con l'approvazione del tribunale, e hanno confermato questa dichiarazione con una documentazione. Con tutto il rispetto per le autorità libanesi, non mi bevo questa versione dei fatti. Credo che i propellenti per esplosivi, armamenti e missili (che sono sostanze altamente volatili e infiammabili) siano stati immagazzinati da Hezbollah in questo magazzino dopo essere stati spediti dall'Iran. Ci sono diversi motivi per cui sono convinto di questo.
1. C'è stata una serie di almeno tre esplosioni, ognuna delle quali ha avuto un risultato diverso. La prima ha creato una colonna grigia di fumo che è rimasta per diversi minuti. Anche la seconda, una colonna di fumo rosso, è rimasta per diversi minuti, mentre la terza ha creato una nuvola bianca a forma di fungo che si è dissipata in pochi secondi. Ciò suggerisce che in quel magazzino erano stati stoccati almeno tre materiali diversi .
2. Chiunque abbia familiarità con il funzionamento di un porto sa che la prima fila di magazzini, quella più vicina all'acqua, viene utilizzata per lo stoccaggio a breve termine. Il carico destinato a essere immagazzinato a lungo termine viene spostato in magazzini più lontani dall'acqua.
3. Chiunque spedisca carichi sensibili e non voglia che questo venga visto, fotografato o preso di mira da altri dall'aria, dallo spazio o da terra, cerca di nasconderlo il più vicino possibile all'acqua. Il magazzino che è esploso era in riva al mare.
4. Dopo che Israele (secondo fonti straniere) aveva attaccato più volte i magazzini dell'aeroporto di Damasco, il porto marittimo di Beirut ha sostituito l'aeroporto di Damasco come destinazione per le importazioni di munizioni ed esplosivi di Hezbollah dall'Iran. Quello che prima arrivava all'aeroporto di Damasco in aereo è ora portato a Beirut in nave. Per gli scopi di Hezbollah, i magazzini del porto di Beirut hanno sostituito i magazzini dell'aeroporto di Damasco.
5. Quello che probabilmente è accaduto il 4 agosto è stata un'esplosione di materiali volatili e infiammabili che erano stati immagazzinati in modo errato da Hezbollah per almeno un giorno in un magazzino di metallo non climatizzato. Poiché siamo in piena estate, le temperature sono molto elevate. Penso che le esalazioni del propellente dei missili siano evaporate da un container e abbiano toccato la parete o il soffitto caldo, dove si sono infiammati e hanno causato una reazione a catena di esplosioni.
6. Meno di un'ora dopo le esplosioni, Hezbollah ha annunciato che il materiale esploso era nitrato di ammonio. Hezbollah è stato il primo a segnalarlo. Il motivo: gli Hezbollah stavano cercando un modo per nascondere la propria negligenza e stabilire una versione ufficiale che distogliesse l'attenzione da se stessi, perché nessuno al governo avrebbe osato contraddirli.
Sospetto che pochissime persone in Libano credano nella versione dei fatti riferiti da Hezbollah. Penso che Hassan Nasrallah sia visto dagli iraniani e di certo, anche dai suoi stessi amici di Hezbollah come personalmente responsabile di questo disastro. Non sarei sorpreso di sentire che sia stato colto da un "attacco di cuore" e che stia così avendo fine il suo ruolo di segretario generale di Hezbollah. Forse l'"attacco di cuore" sarà fatale.
Mordechai Kedar è lettore di arabo e islam all' Università di Bar Ilan a Tel Aviv. Nella stessa università è direttore del Centro Sudi (in formazione) su Medio Oriente e Islam. E' studioso di ideologia, politica e movimenti islamici dei paesi arabi, Siria in particolare, e analista dei media arabi.
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