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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
26.07.2020 Su OR il manuale della disinformazione contro Israele
Ecco una velina che sembra dettata da Hezbollah e Assad

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 26 luglio 2020
Pagina: 1
Autore: la redazione di OR
Titolo: «Tensioni sul Golan»
Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 26/07/2020, a pag. 1, l'articolo "Tensioni sul Golan".

Il breve pezzo redazionale di OR è una velina che, nel peggiore stile del quotidiano vaticano, sembra uscita dall'ufficio stampa dei terroristi arabi palestinesi che vogliono la distruzione di Israele.

1. Il titolo fa riferimento a generiche "tensioni", omettendo i soggetti delle violenze e di conseguenza la responsabilità di Hezbollah e del regime di Damasco, un'organizzazione terroristica riconosciuta che fa capo all'Iran. L'incipit del pezzo, come il titolo, omette i soggetti dell'azione: "Non si fermano i combattimenti al confine tra Israele e Siria".
2. Gli israeliani "bombardano": la realtà dei fatti è che Israele, per esigenze difensive, compie interventi mirati contro le piazzaforti e i depositi militari dei terroristi, non "bombarda" le città siriane.
3. OR inverte - è questo un classico della disinformazione  vaticana anti-Israele - causa ed effetto, mettendo al primo posto in risalto la risposta israeliana e solo dopo citando quello che in realtà è venuto prima, cioè il lancio di missili contro Israele dal territorio siriano.
4. I missili vengono riduttivamente definiti "ordigni".
5. Il Golan non è "sotto il controllo dello Stato ebraico", ma una parte di Israele a tutti gli effetti dal 1981.
6. Ampio spazio senza contraddittorio viene concesso all'agenzia siriana ufficiale Sana, un organo che si occupa di propaganda per delegittimare lo Stato ebraico.

Ecco l'articolo:

Non si fermano i combattimenti al confine tra Israele e Siria. Elicotteri israeliani hanno bombardato ieri pomeriggio diversi obiettivi militari nel sud della Siria, da dove precedentemente erano stati lanciati ordigni contro la parte delle alture del Golan sotto il controllo dello stato ebraico. «Alcuni elicotteri da combattimento hanno colpito obiettivi militari nel sud della Siria appartenenti alle forze armate siriane» si legge nel comunicato dell'esercito. «Un certo numero di obiettivi — si aggiunge — sono stati colpiti, compresi posti di osservazione e sistemi di intelligence installati nelle basi delle forze armate siriane». Non sono state segnalate vittime, al momento. Poche ore prima, come accennato, erano state avvertite forti esplosioni lungo il confine tra Siria e Israele. Le deflagrazioni erano state «adiacenti alla barriera di sicurezza dal lato siriano del confine nord di Israele» si legge in un tweet delle forze israeliane, che parlano anche di «danni a un edificio civile e a un veicolo israeliano probabilmente provocati da schegge di proiettili». I media siriani, dal canto loro, accusano Israele. Secondo la versione diffusa dall'agenzia ufficiale Sana, un drone israeliano avrebbe violato lo spazio aereo di Damasco innescando la reazione della controaerea. Il drone avrebbe poi fatto ritorno in Israele. Proprio poche settimane fa Israele aveva annunciato il rafforzamento del contingente militare che presidia le alture del Golan temendo attacchi di formazioni militari siriane o gruppi terroristici attivi nell'area.

Per inviare la propria opinione all' OSSERVATORE ROMANO, telefonare 06/ 69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

ornet@ossrom.va

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