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Il Foglio Rassegna Stampa
25.07.2020 Conformismo accademico e stalinismo: è tornato 'lo spirito di Lysenko'
Analisi di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 25 luglio 2020
Pagina: 3
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Stalin in cattedra»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 25/07/2020 a pag.III, con il titolo "Stalin in cattedra”, l'analisi di Giulio Meotti.

Immagine correlata
Giulio Meotti

Trofim Denisovič Lysenko - Wikipedia
Trofim Lysenko

Il suo nome, Trofim Lysenko, divenne sinonimo di scienza piegata all'ideologia. Era l'agrobiologo di Stalin e il lysenkismo si estenderà per vent'anni come un'ombra sui laboratori e le università sovietiche. Promise di sanare con l'abbondanza la cronica penuria dell'agricoltura sovietica. Attaccò i "kulak della scienza", i mendeliani, che dovevano essere estirpati come i "kulak della gleba". Cacciò e fece uccidere chiunque dubitasse che si potessero infrangere "le cosiddette leggi di natura". Il nome di Lysenko è evocato ora da un fisico americano, Lawrence Krauss, per spiegare l'università piegata all'ideologia in America. In una column per il Wall Street Journal, Krauss fa molti esempi. L'American Physical Society, che rappresenta 55 mila fisici, ha approvato uno "sciopero per le persone di colore". La rivista scientifica Nature ha pubblicato le "Dieci semplici regole per la costruzione di un laboratorio antirazzista". Non solo. Nature e Science hanno anche chiuso in solidarietà. "Riconosciamo che Nature è una delle istituzioni bianche responsabili della distorsione nella ricerca e nelle borse di studio", ha scritto la rivista. Alla Michigan State University è stato cacciato il fisico di origini asiatiche Stephen Hsu, reo di ricerche sulla genomica computazionale e di aver affermato che non esiste razzismo sistemico nella polizia. "Siamo scienziati, in cerca di verità", aveva scritto due anni fa il fisico della Michigan State University Stephen Hsu.

Lawrence Krauss - un universo emerso dal nulla • Altrogiornale.org
Lawrence Krauss

"Non siamo schiavi del conformismo ideologico". Fin troppo ottimista. Il rettore, Samuel L. Stanley Jr., ha ceduto alle pressioni e ha chiesto a Hsu di dimettersi da vice presidente per la ricerca e l'innovazione. Noah Carl è il ricercatore che era stato arruolato da Cambridge. Il suo lavoro abbracciava la psicologia, la sociologia e la politica, esplorando l'atteggiamento nei confronti dell'immigrazione. Trecento accademici di tutto il mondo avevano firmato una lettera aperta in cui si chiedeva l'immediata cacciata di Noah dal celebre ateneo inglese. Detto fatto. Cinquecento fra studenti e docenti di linguistica hanno avviato una petizione chiedendo che lo psicologo di Harvard Steven Pinker sia cacciato dalla Società americana per alcuni tweet sul razzismo. Il Premio Nobel per la Medicina, Tim Hunt, è stato cacciato dalla University College di Londra, dalla Royal Society e dal Consiglio europeo della ricerca. Hunt aveva fatto una battuta sessista durante una conferenza a Seul. "Lysenko è un ottimo esempio delle catastrofi che si verificano quando l'ideologia batte la scienza", dice al Foglio Lawrence Krauss, fisico teorico, già direttore dell'Origins Project della Arizona State University e fra i più noti divulgatori scientifici americani. "La virtù della scienza è che ci porta dove la natura conduce, non dove vogliamo andare. L'ideologia si basa sull'immaginare che il mondo sia configurato come vorremmo che fosse. Ma alla natura non importa cosa vogliamo o desideriamo. Poter rinunciare all'illusione di un mondo creato per la nostra esistenza e capire che per prosperare e andare avanti dobbiamo vivere nel mondo come è realmente, non il mondo come vogliamo che sia, è la grande liberazione che la scienza ci offre. Lysenko fornisce un esempio della futilità del tentativo di sopprimere la realtà al fine di preservare, per un po', l'ordine immaginario che le preferenze personali o politiche delle ideologie vogliono imporre al mondo. Per un po' l'illusione può essere tenuta in piedi, ma alla fine la natura torna a ruggire con la sua ferocia. Lysenko durante un periodo di intensa scoperta e sviluppo altrove mantenne arretrata la scienza sovietica. Allo stesso tempo, quando milioni di persone morivano di fame, l'ordine che Stalin imponeva era basato sull'odio cieco di Lysenko per le implicazioni della genetica moderna, che ha fatto sì che il tipo di sviluppi agricoli che avrebbero potuto essere possibili per aiutare a nutrire una nazione non si siano verificati. L'altra tragedia di Lysenko è stata la creazione di un'accademia basata sulla paura. Gli accademici non potevano parlare per paura di perdere il lavoro, la libertà e persino la vita. La realtà divenne totalmente sottomessa alla volontà dei tiranni. Come i dittatori hanno forzato la loro visione della realtà su una popolazione tenuta prigioniera, così oggi fanno gruppi di arrabbiati". Il chimico Tomas Hudlicky, che arrivò in America dalla Cecoslovacchia comunista, è oggi un famoso professore universitario in Canada. Ha appena scritto un saggio per Angewandte Chemie, il più importante giornale al mondo di chimica, dove ha criticato le quote riservate alle minoranze nel mondo della ricerca come "antiscientifiche" e non meritocratiche. Risultato? Articolo rimosso, scuse della rivista e un terzo dei membri del comitato internazionale (che include molti Nobel) che si sono dimessi. "L'assunzione di pratiche che suggeriscono o impongono l'uguaglianza è controproducente se si traduce in discriminazione nei confronti dei candidati più meritevoli", aveva scritto il chimico. Il classicista di Princeton Joshua Katz ha rivendicato libertà di parola e di pensiero. Risultato? Il rettore, il suo stesso dipartimento e le organizzazioni studentesche ne invocano una punizione esemplare. "Ogni persona ragionevole di buona volontà vuole che il mondo sia il più giusto ed equo possibile", dice Katz al Foglio. "Ho scritto il mio articolo nella convinzione che i miei colleghi cercassero giustizia ed equità in modi sbagliati, in alcuni casi chiaramente illegali. Sono deluso ma non sorpreso dalle denunce: questa è la reazione standard al giorno d'oggi degli amministratori universitari che stanno cercando di placare una folla arrabbiata. Ciò che mi sorprende, tuttavia, è il suggerimento dell'Università di Princeton che si sta contemplando un'azione contro di me, poiché tale l'azione sarebbe in violazione delle garanzie giuridicamente applicabili alla libertà di parola adottati dall'Università con voto formale della facoltà nel 2015 e stabiliti nelle regole dell'Università". Cancel culture... "Penso che ci siano due cause", prosegue Krauss al Foglio. "In primo luogo, una generazione cresciuta in relativa sicurezza ha portato i genitori a sentire che i loro figli dovrebbero essere protetti da qualsiasi rischio, disagio e offesa. Ma la vita è piena di disagio. E l'offesa fa parte della vita. Per una generazione cresciuta a sentirsi vittima essere esposta a qualcosa che li porta fuori dalla propria comfort zone, l'offesa diventa un crimine. Allo stesso tempo, all'altra estremità dello spettro sociale ci sono gruppi che sono privati dei diritti civili. Per questi individui tutto ciò che sa di successo dell'ordine sociale esistente diventa iniquità. Quando queste due forze sociali molto diverse si uniscono, le dita sono puntate, i nemici vengono creati e sradicati e la punizione è necessaria… qualcuno deve pagare il prezzo, anche se il prezzo è fuori scala con l'offesa. L'identità diventa più importante delle idee. Gli stereotipi diventano realtà e gli individui di entrambe le parti vengono coinvolti in conflitti creati nel tentativo di cercare giustizia. L'ironia è che la giustizia non è servita. C'è forse una ragione psicologica più profonda, elaborata da Aldous Huxley quasi cento anni fa: `Il modo più sicuro per elaborare una crociata a favore di una buona causa è promettere alle persone che avranno la possibilità di maltrattare qualcuno. Essere in grado di distruggere con buona coscienza, essere in grado di comportarsi male e chiamare il tuo cattivo comportamento `giusta indignazione', questa è l'apice del lusso psicologico, la più deliziosa delle leccornie morali". Le università stanno fallendo. "Non sono riuscite a sostenere ciò che è più caro a un ambiente di apprendimento produttivo. Questa è la capacità di parlare apertamente, di discutere idee che potrebbero offendere, di essere disposti a fare domande razionalmente. Poiché le università richiedono ora enormi esborsi di capitale per funzionare, sono sotto osservazione. Di conseguenza i leader accademici, invece di difendere i principi dell'illuminismo, cedono ai primi segni di malcontento pubblico. Gli accademici a loro volta si affidano quasi completamente ai loro amministratori e vivono nella costante preoccupazione che le loro risorse vengano portate via. Di conseguenza, è naturale scoprire che pochissime persone sono disposte a parlare quando ciò potrebbe costare un miglioramento della carriera, se non le loro stesse carriere". Ne va dell'America. "L'America è un paese forte, ma ciò non significa che non sia a rischio. La libertà è molto più difficile da mantenere di fronte alle lotte di potere, alle tensioni finanziarie e alle divisioni socio-politiche. Costanti sforzi devono essere fatti al fine di garantire che le idee che odiamo siano protette tanto quanto quelle che amiamo. Non è facile, e purtroppo le istituzioni accademiche americane, che sono state l'invidia del mondo, la palestra per i migliori studiosi, sono in pericolo. Resta da vedere se si riprenderanno". Di sicuro la nuova generazione non appare pronta e a difendere la libertà di pensiero è sempre quella precedente, "i vecchi". "Non faccio previsioni sul prossimo futuro", dice Krauss. "Ma posso dire che a giorni alterni sono pessimista o ottimista. Vedo che la generazione millennial è profondamente coinvolta nella cancel culture. Ma vedo anche segni che alcuni giovani reagiscono. Quindi, mentre penso che peggiorerà prima che migliori, non sono ancora disposto a ripetere quello che una volta disse un oratore universitario: `Le cose peggioreranno in modo inimmaginabile e non miglioreranno mai più'. Fortunatamente non sono così pessimista. I tempi di rivoluzione e divisione possono seminare il seme del disastro, ma possono anche portare a un mondo migliore a lungo termine. Il caos degli anni Sessanta, quando sono cresciuto io, con rivolte contro la guerra, disordini razziali, violenza e contro-violenza, ha portato a una nuova consapevolezza. Si sono verificati importanti sviluppi e si sono evolute le visioni del mondo. Per le persone della mia generazione, l'uso sfrenato della potenza americana non era più accettabile, come il flagello della segregazione. Il pendolo continua a oscillare e possiamo solo sperare che le caotiche visioni dello sviluppo culturale consentano al pendolo di rallentare. Vedremo. Il caos generato da Lysenko ha sfregiato la Russia, ma quella particolare follia alla fine fu superata". Già, ma a che prezzo? Il botanico e genetista Nikolai Ivanovic Vavilov fu accusato di difendere Mendel e condannato a morte. Aveva scoperto una varietà di grano con foglie senza ligule e nel 1918 una varietà di segale primaverile. Era la conferma dell'esistenza di leggi interne ai viventi. Nel marzo 1939, durante un ricevimento al Cremlino, Lysenko dice a Stalin che Vavilov è "un ostacolo per il mio lavoro a beneficio dell'economia socialista". Il 10 agosto del 1940, mentre è alla ricerca di nuove piante sui monti ucraini, Vavilov è arrestato dalla polizia segreta, l'Nkvd. Sottoposto a centinaia di ore di interrogatori, Vavilov viene processato e condannato alla pena di morte, commutata in dieci anni di prigione nel gulag di Saratov. Per un anno, lo scienziato non esce dalla sua minuscola cella, non può lavarsi, non può andare in bagno, è malnutrito. E' sepolto in una fossa comune. Al biologo Georgii Dmitrievich Karpechenko spararono in testa. La scienziata Nina Lebedeva venne espulsa dal suo istituto per un nuovo tipo di ibridazione delle patate giudicato di "tendenze borghesi". Il fisiologo delle piante Dmitry Sabinin si sparò dopo essere stato espulso dall'Università di Mosca. Zoia Nikoro finirà a mettere insieme il pranzo con la cena suonando il pianoforte nei bar. Il genetista Anton Zhebrak farà abiura sulla Pravda pur di tornare a lavorare. Era la fine degli anni Quaranta. Le loro vicende attirarono l'attenzione di uno scrittore inglese, George Orwell, che vi si ispirò per "1984". Un mondo in cui "la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza".

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