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Non capisco la sua risposta al signor Martelli, in quanto lui sottolinea che Mieli attacchi gli intellettuali aderenti al fascismo, rispondendo che è un giullare di corte che si allinea al potere costituito. Se fosse giusto il suo ragionamento, allora Mieli nel libro giustificherebbe Pirandello e compagnia cantante, non trova, anzichè accusarli.
Lettera firmata
Gentile amico,
Non ho mai paragonato Mieli a un giullare di corte. I menestrelli non erano giullari ma cantastorie, a volte persino poeti, che intrattenevano i signori del castello. Naturalmente dovevano declamare in modo da far piacere a chi comandava in quel momento. Mieli , forse per il suo atteggiamento tranquillo e sornione, sembra sempre voler dare un colpo al cerchio e uno alla botte per uscirne sempre illeso. E' naturalmente una mia impressione poi ognuno è libero di pensare come preferisce.
Un cordiale shalom |
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