Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Inghilterra, Labour e antisemitismo: Starmer vs Corbyn,ce la farà? Cronaca di Luigi Ippolito
Testata: Corriere della Sera Data: 23 luglio 2020 Pagina: 17 Autore: Luigi Ippolito Titolo: «Antisemitismo, è guerra civile tra i laburisti»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 23/07/2020, apag.17, con il titolo "Antisemitismo, è guerra civile tra i laburisti", la cronaca di Luigi Ippolito.
La battaglia politica e culturale per escludere dal Labour antisemitismo e antisemiti, voluta da Keir Starmer, è doverosa e merita apprezzamento dopo gli anni bui di Corbyn. Ci auguriamo che la linea di Starmer vinca contro quella dei terzomondisti a tutti i costi e odiatori "politicamente corretti" di Israele e dell'Occidente.
Ecco l'articolo:
Luigi Ippolito
Keir Starmer
Il partito laburista britannico è sull’orlo della guerra civile: e si sta dilaniando sulla spinosa questione dell’anti-semitismo, che già aveva messo a dura prova la precedente leadership di Jeremy Corbyn. Ora il nuovo capo del Labour, Keir Starmer, ha deciso di dare un forte segnale di discontinuità: e ha accettato di pagare una somma notevole, 200 mila sterline, come compensazione nei confronti di quei funzionari del partito che erano stati ostracizzati per aver denunciato l’antisemitismo che allignava nel Labour (e che di conseguenza avevano deciso di fare causa). Ma ieri a sorpresa è sceso in campo lo stesso Corbyn, che ha denunciato come «deludente» la decisone di Starmer e ha sostenuto che il partito avrebbe potuto facilmente vincere la causa; a lui si è unito anche il capo del potente sindacato «Unite», che ha definito il pagamento «un cattivo uso dei fondi del partito». Ce n’è abbastanza per provocare un terremoto interno. Qualcuno già evoca l’espulsione di Corbyn, che sarebbe un fatto senza precedenti: ma da Starmer c’è da aspettarsi azioni decise, come ha già dimostrato nelle scorse settimane. Il nuovo leader non aveva esitato a cacciare su due piedi dal governo ombra Rebecca Long-Bailey, la «pupilla« di Corbyn, rea di ave ritwitatto commenti che odoravano di anti-semitismo: un gesto che già aveva proclamato malumori nella sinistra interna del partito. Ma Starmer sembra aver deciso di usare proprio la leva dell’ostilità agli ebrei, di cui era stato accusato Corbyn, per far fuori tutta la vecchia guardia: il nuovo leader si è mosso rapidamente, in questi mesi, per prendere saldamente in mano il Labour e riposizionarlo come un’alternativa credibile di governo. Ma per quanto la popolarità nazionale di Starmer sia ormai a livello di quella di Boris Johnson, la base del Labour resta su posizioni di sinistra radicale: e potrebbe dare filo da torcere a un leader troppo «riformista». La battaglia per la sinistra britannica è appena cominciata.
Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante