Germania: violenze a Francoforte Commento di Roberto Giardina
Testata: Italia Oggi Data: 22 luglio 2020 Pagina: 15 Autore: Roberto Giardina Titolo: «Bande di vandali in Germania»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi 22/07/2020, a pag.15 con il titolo "Bande di vandali in Germania" il commento di Roberto Giardina.
Roberto Giardina
La piazza centrale di Francoforte
Secondo una vecchia battuta, se un poliziotto insegue un ladro, in Italia i passanti fanno lo sgambetto al poliziotto, in Germania acciuffano chi scappa, anche se non sanno perché, e lo consegnano al tutore dell'ordine. Alle tre di notte di domenica, sull'Operplatz di Francoforte, un ragazzo ha lanciato una bottiglia in testa a un agente, e gli 800 spettatori hanno applaudito il bel tiro. Tutto cambia? Ma quanti erano i tedeschi tra il pubblico? Quasi certamente non era tedesco il giovane. E la Piazza dell'Opera non simile a piazza San Cosimato nella Trastevere della movida romana, ben diversa dai Navigli a Milano. Francoforte non è una metropoli nonostante i grattacieli delle banche, ha appena 800mila abitanti, e si svuota al weekend. L'Opera si trova nel cuore della city, e nei dintorni non ci sono spacci di liquore o pizzerie. Non dovrebbe essere un luogo adatto alla movida. Non è più movida, ci si allarma in Germania, mentre, mi pare, si continua a sottovalutare il problema a Roma, anche se a Roma i protagonisti delle notti violente sono in stragrande maggioranza italiani. I residenti, leggo, denunciano che i giovani arrivano dalla periferia, e sembrano organizzati in bande, e anche ragazzini di 14-15 anni spacciano droga. A Francoforte hanno deciso di mettere off limits la Opernplatz, ma non basterà. «Zu lange weggesehen», intitola la rivista Cicero, nell'edizione online, troppo a lungo si è cercato di non vedere. In Assia per superficialità, non per complicità, non si è intervenuto per controllare i gruppi di estrema destra, e si sono sottovalutati i problemi legati all'immigrazione. La percentuale di stranieri a Francoforte sfiora il 40%. I genitori sono integrati, ma i loro figli «odiano la Germania, rifiutano i valori del paese che li accoglie., riconosce Thomas Mohr, 57 anni, capo del sindacato regionale della polizia. E come a Stoccarda, razzisti e giovani stranieri si uniscono nel comune odio contro lo Stato. Un'alleanza paradossale. Questi giovani rifiutano semplicemente di integrarsi, lasciano la scuola, non vogliono imparare la lingua, e non seguono i corsi di formazione professionale. Sono nati in Germania, molti hanno la cittadinanza, ma sono anche profughi, giunti negli ultimi tempi. «E quel che più allarma", ha concluso Mohr, «è che vengono applauditi quando feriscono un agente o distruggono un'auto della polizia. C'è una responsabilità anche dei media, che a lungo hanno evitato di informare, nel timore di essere accusati di razzismo. La polizia di Stoccarda è stata messa sotto accusa per aver voluto indagare sulle radici straniere dei violenti. Ma a Francoforte si è deciso ugualmente di compiere un controllo sull'etnia dei fermati. Le violenze sono iniziate quando i poliziotti hanno cercato di aiutare un giovane ferito. Sono stati circondati dalla folla che «ha scatenato una grandine di bottiglie., si legge testualmente nel rapporto. Anche a sinistra si avverte il pericolo. Heinz Buschkowsky, 71 anni, ex sindaco socialdemocratico del quartiere berlinese di Neukölln, avverte: «Il fatto è che nel nostro paese a ogni fine settimana vengono aggrediti poliziotti.. Molti agenti in Assia sono vicini all'AfD, riconosce, ma perché si sentono abbandonati, e il partito dell'estrema destra ha buon gioco mentre Frau Saskia Esken, leader del partito socialdemocratico, accusa genericamente tutta la polizia tedesca di razzismo.
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