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Lettera aperta a Corrado Augias
Di Deborah Fait
A destra: Corrado Augias
Gentile Corrado Augias,
Le scrivo per chiarire alcune cose da lei scritte nella risposta a un lettore di Repubblica, autore di una quantità di scemenze su Israele, in data 30 giugno u.s. Lei si definisce sionista e non ho dubbi che, dal suo punto di vista, si senta tale, purtroppo dai suoi scritti e dai suoi interventi in TV questa sua affermazione non risulta essere del tutto veritiera. Veniamo subito al dunque. Lei accenna alle risoluzioni ONU che Israele non avrebbe rispettato, beh, in primo luogo se lo avesse fatto non esisterebbe più e comunque quelle risoluzioni parlavano anche di cessazione immediata del terrorismo arabo-palestinese. E' da più di un secolo che gli arabi si dilettano con il terrorismo. Gli è stato offerto di tutto e di più: quasi la totalità di Giudea e Samaria, nel 1947 rifiutarono la spartizione che avrebbe dato loro il paese che mai avevano avuto nella storia del mondo; la striscia di Gaza, da dove furono portati via gli ebrei nel 2005, diventò zona di guerra e terrorismo. Tutto fu distrutto, le serre lasciate intatte da Israele per dare loro la possibilità di continuare il lavoro di coltivazione e esportazione in tutto il mondo di fiori e verdure ecologiche, furono rase al suolo. Hanno dato fuoco a tutto, hanno portato nella zona batterie di missili e hanno incominciato la loro guerra bastarda contro i civili israeliani. Ritornando agli albori del problema, forse lei non ricorda che Israele, durante la guerra del 67, aveva rischiato la distruzione totale con tutti gli eserciti arabi pronti a invadere il piccolo paese ebraico. Probabilmente ha anche dimenticato che Giudea e Samaria furono assegnate allo stato degli ebrei che doveva nascere, nel 1917 con la Dichiarazione Balfour, nel 1920 con la Conferenza di Sanremo, nel 1922 il tutto venne confermato dalla Società delle Nazioni. Non esiste nessun documento che attribuisca quelle terre agli arabi-palestinesi, lo dimostra il fatto che nei 20 anni di occupazione giordana (1948-1967)nessuno si è sognato di pretendere una cosa chiamata Palestina. In quel periodo ogni simbolo ebraico e centinaia di sinagoghe furono distrutti, rasi al suolo, le lapidi del grande cimitero ebraico usate per lastricare le strade (alla moda nazista di cui gli arabi erano alleati), il Kotel fu ridotto a discarica e latrina pubblica, gli ebrei furono cacciati e ammazzati, ma nessuno al mondo ebbe l'idea di creare uno stato per i palestinesi, tantomeno loro stessi. Lei scrive " il diritto internazionale vieta di annettere un territorio occupato militarmente” dimenticando che la guerra dei 6 giorni fu una guerra di difesa, non di aggressione. Non esiste stato al mondo che si sia ritirato per essersi difeso da guerre di aggressione. Tutti noi sappiamo che la sinistra ha un "problema ebraico" da cui non riesce e non vuole liberarsi, esattamente come i fascisti. Quando il poliziotto americano ha soffocato George Floyd con le ginocchia, la sinistra americana ed europea, i BLM, hanno accusato Israele di addestrare in questo modo la polizia americana. Tutto falso ma intanto il gene del male è stato diffuso e recepito da milioni di persone. Un motivo in più per i cosiddetti progressisti di odiare Israele quale fonte del male del mondo. Lei arriva a citare il pamphlet politico contro Israele "La vittoria maledetta" di Ahron Bergman che è tutto fuorchè un libro di storia, è un elenco di capoversi pieni di odio e di menzogne e mi meraviglio che lei, dall'alto della sua cultura, lo ritenga tale. Se Israele non si fosse difeso con strategie di un'intelligenza fuori dal comune, pochi uomini contro 5 eserciti arabi, da sud a nord e a est, oggi non esisterebbe più, voi parlereste di "vittoria benedetta" degli arabi e piangereste lacrime di coccodrillo sulla seconda Shoah del popolo ebraico. Nasser, Hussein, Assad, volevano ammazzare tutti e tenere in vita solo le donne giovani da usare come schiave del sesso. Non è corretto parlare di annessione di Giudea e Samaria dal momento che Israele non le ha conquistate a una nazione cui appartenevano storicamente ma alla Giordania che le aveva occupate con la forza delle armi vent'anni prima. Giudea e Samaria sono terre ebraiche dalla notte dei tempi, non per niente sono state ribattezzate con i fasulli West Bank o Cisgiordania. Inglesi e arabi hanno voluto cancellare il nome legittimo di quelle terre esattamente come, 2000 anni fa, avevano fatto i Romani con Israele e Gerusalemme, rinominandole Palaestina e Aelia Capitolina. Presto fatto, cambi nome, ammazzi qua e là, mandi in esilio e tenti di cancellare un popolo. Disgraziatamente per molti, gli ebrei non sono scomparsi ma si son fatti più forti con la cultura, le tradizioni mai dimenticate nonostante conversioni forzate e matrimoni misti e la speranza di tornare a casa. Lei sa che la Palestina, in quanto stato-nazione, non è mai esistita se non come regione geografica piuttosto ampia, se la sono inventata (ideona di Arafat per sollevare tutta l'Europa antisemita contro il piccolo stato ebraico) perché gli arabi non possono sopportare l'esistenza in Medio Oriente di un paese non islamico. Un paese degli odiati ebrei, infedeli e dhimmi, gli stessi che, da Maometto in poi, avevano tentato di sterminare o rendere schiavi. Arafat, nella sua maleficità, è stato un grande furbacchione, ha inventato un popolo mai esistito prima, ha imbrogliato il mondo intero e ha letteralmente sputacchiato internazionalmente un odio fanatico contro Israele. In verità non ha fatto molta fatica, il mondo cristiano-occidentale è sempre pronto a odiare gli ebrei. E adesso veniamo a una sua dichiarazione che mi ha letteralmente sconvolta, lei scrive a un lettore che la criticava che: "i governi di destra sono la giustificazione “morale” che molti usano per attaccare Israele". Cioè se il mondo odia Israele è colpa di Israele e dei suoi governi di destra. Complimenti vivissimi, signor Augias! Le dirò allora che la sottoscritta, e non sono sola, lotta contro gli odiatori di Israele da circa mezzo secolo, le dirò che durante governi di sinistra (il governo Rabin, tanto per dirne uno) i Congressi nazionali di Italia-Israele dovevano essere protetti da polizia e carabinieri, le scuole ebraiche e le sinagoghe sono da sempre zone blindate dalle forze dell'ordine, quando Itzhak Rabin, nei lontani anni 90 del secolo scorso, è venuto in visita in Italia, orde di giovinastri dei centri sociali hanno dimostrato il loro odio antisemita per tutta Roma. Rabin era tutto meno di destra, eppure… Sono solo alcuni esempi per contraddire le sue affermazioni, la verità è che il mondo odia Israele, casa degli ebrei, indipendentemente dal governo che lo rappresenta. Concludo ricordandole che nelle sue risposte lei non ha mai nominato il terrorismo arabo-palestinese che ha sconvolto l'Europa negli anni 70/80 e Israele da sempre. Lei come molti altri giornalisti vi siete sempre limitati a dare ogni colpa e responsabilità della situazione alla democrazia israeliana, sicuri di non avere problemi di sorta mentre criticare gli arabi può diventare pericoloso. Questo non va a suo onore e mi pare d'obbligo citare George Orwell "Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario". Ecco, signor Augias, farebbe ancora in tempo, se volesse.
Saluti
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