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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
04.07.2020 Se Hamas e Fatah diventano 'fazioni palestinesi'
E' quello che succede su OR

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 04 luglio 2020
Pagina: 1
Autore: la redazione di OR
Titolo: «Fatah e Hamas uniti contro le annessioni israeliane»
Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 04/07/2020, a pag. 1, l'articolo "Fatah e Hamas uniti contro le annessioni israeliane".

OR, attraverso la scelta di parole e espressioni, disinforma contro Israele. Hamas e Fatah, nell'articolo, vengono presentate come "fazioni palestinesi" invece che come un gruppo terroristico e un partito nella cui propaganda è ancora egemone l'incitamento alla distruzione di Israele.

Ecco l'articolo:

La guerra tra Fatah e Hamas
I simboli, tutto fuorché pacifici, di Hamas e Fatah: in entrambi ci sono armi (scimitarre e fucili), l'intera mappa della "Palestina" da "liberare" (attraverso la distruzione di Israele), i colori nazionali palestinesi (che sono i medesimi della Giordania)

«Annunciamo oggi un'intesa per abbattere il piano di pace del presidente statunitense Donald Trump». Queste le parole pronunciate ieri a Ramallah da Jibril Rajoub, il segretario del Comitato centrale di Fatah (il partito del presidente Mahmoud Abbas). In collegamento da Beirut c'era il vice capo di Hamas Saleh al-Arouri. I due esponenti delle principali fazioni palestinesi hanno spiegato che presenteranno un piano comune per combattere le annessioni israeliane unilaterali di parte dei Territori palestinesi e rilanciare l'opzione dei due stati. Si è trattato di un fatto inedito. Fatah e Hamas sono da molti anni fazioni rivali. Un fatto che ha determinato la spaccatura amministrativa dei Territori della Palestina, con Hamas al comando nella striscia di Gaza e Fatah nel resto dei Territori. A fronte delle intenzioni del nuovo governo Netanyahu, le due fazioni hanno ripreso a dialogare. «Lo sforzo — ha detto Rajoub chiamando "fratelli" i membri di Hamas — si basa sulla resistenza popolare con la partecipazione di Fatah, Hamas e di tutte le fazioni in modo da fronteggiare nella prossima fase l'annessione se l'occupatore decide di metterla in pratica». Rajoub ha poi sottolineato che «il momento attuale è il più pericoloso per il popolo palestinese» e che «la battaglia va combattuta tutti insieme». L’obiettivo, oltre la sconfitta del piano Trump, «c uno stato palestinese indipendente e sovrano nei confini del '67 e la risoluzione della questione dei rifugiati conformemente alle risoluzioni internazionali» ha affermato l'esponente di Fatah. L'esponente di Hamas ha dal canto suo sottolineato che la riunione di Ramallah è «l'opportunità per avviare una nuova fase a servizio del popolo palestinese in questo tempo pericoloso». «Il nostro forte e chiaro messaggio ai palestinesi, ai nostri nemici e al mondo intero che parte da questo incontro è che noi — ha insistito — siamo uniti contro l'annessione. Noi, dall'interno dell'intera Palestina e da fuori, stiamo combattendo contro l'annessione. Questa è la posizione dell'intera leadership di Hamas». «Occorre sconfiggere il piano del presidente Trump. Lo abbiamo fatto in passato — ha concluso — e lo faremo di nuovo». Da segnalare che all'incontro ha preso parte anche Ayman Odeh segretario della Lista Araba Unita, terzo partito alla Knesset, il Parlamento israeliano. Odeh ha chiarito che la sua presenza alla conferenza di Ramallah è a «sostegno della riconciliazione palestinese. Questa è un passo necessario per combattere l'annessione, mettere fine all'occupazione e raggiungere una pace giusta». Queste parole sono state duramente contestate dal partito Likud guidato dal premier Netanyahu.

Per inviare la propria opinione all' OSSERVATORE ROMANO, telefonare 06/ 69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

ornet@ossrom.va

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