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Avvenire Rassegna Stampa
02.07.2020 Israele, crescono i contagi. Le parole contro Israele del Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin
Cronaca di Fiammetta Martegani

Testata: Avvenire
Data: 02 luglio 2020
Pagina: 7
Autore: Fiammetta Martegani
Titolo: «Israele, il picco più alto di sempre. Betlemme torna in lockdown»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 02/07/2020, a pag.7 con il titolo "Israele, il picco più alto di sempre. Betlemme torna in lockdown", il commento di Fiammetta Martegani.

Il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, esprime "preoccupazione" per eventuali azioni unilaterali di Israele. Parolin e il Vaticano, in questo modo, perdono un'altra occasione per evitare di inserirsi in questioni non di loro competenza, unendosi al coro contro lo Stato ebraico.

Ecco l'articolo:

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Fiammetta Martegani

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Pietro Parolin

Le spiagge di Tel Aviv sono piene. Le strade di Gerusalemme trafficate. Il lockdown in Israele sembra essere solo un ricordo. Ma presto il Paese potrebbe ritrovarsi a fare di nuovo i conti con regole, restrizioni e zone rosse. Ieri i contagi hanno fatto registrare il dato più alto dall'inizio dell'epidemia: 859 casi in più in sole 24 ore, che portano il totale a quota 24.547. I decessi restano invariati: 320. Ma la paura cresce parallelamente alla tensione negli ospedali. Per adesso, il sistema sanitario israeliano, trai più efficienti del mondo, tiene perfettamente. Ma non è escluso che a breve il governo imponga nuove chiusure per evitare che la situazione precipiti. Si parla di blocchi a Tel Aviv (che per la sua vitalità è particolarmente esposta al contagio), a Gerusalemme (occhi puntati sui quartieri ultraortodossi, come Mea Shearim, da dove sono partiti i primi focolai), e adAshdod, nel sud del Paese (150 positivi rilevati domenica). Nei giorni scorsi, conferendo priorità proprio al rischio Covid, Benny Gantz, ministro della Difesa e futuro premier del governo a rotazione, aveva suggerito uno slittamento dell'annuncio sul piano di annessioni che il governo aveva messo in agenda per ieri. E ieri l'ufficio dell'attuale premier Benjamin Netanyahu ha confermato il rinvio, motivandolo però con la necessità di procedere a ulteriori discussioni sul tema con l'Amministrazione Usa, promotrice del piano. Il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, incontrando gli ambasciatori degli Stati Uniti e di Israele, ha espresso la «preoccupazione della Santa Sede circa possibili azioni unilaterali che potrebbero mettere ulteriormente a rischio la ricerca della pace» e ha sollecitato la ripresa del «negoziato diretto» fra le parti. Per protestare contro la road map americana, ieri le fazioni politiche di Gaza hanno mobilitato migliaia di persone nelle città e a ridosso del confine. Non ci sono stati incidenti. Ma ci sono stati, come ovvio, assembramenti. E questo nonostante la curva di contagi stia aumentando nell'enclave palestinese come in tutta la Cisgiordania. Nelle aree sottoposte al controllo dell'Anp i casi positivi sono saliti a 2.698. A metà giugno erano solo 700. I morti sono otto. Il focolaio più preoccupante si trova nel governatorato di Hebron (199 nuovi contagi). A Betlemme e nel resto dei territori palestinesi è scattato il lockdown a partire da venerdì.

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