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Milano Finanza Rassegna Stampa
20.06.2020 Intervista a Donald Trump a 360 gradi
Di Michael C. Bender

Testata:Milano Finanza
Autore: Michael C. Bender
Titolo: «La verità di Trump»
Riprendiamo da MF Milano Finanza, a pag. 24, l'intervista di Michael C. Bender a Donald Trump, tradotta dal Wall Street Journal, con il titolo "La verità di Trump".

Michael C. Bender | C-SPAN.org
Michael C. Bender

Ecco un estratto della lunga intervista che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rilasciato al Wall Street Journal (partner in Italia di MFMilano Finanza) e con la consueta schiettezza si esprime sui temi del giorno, partendo dal Covid-19 e dalla Cina che lo avrebbe forse deliberatamente Tutto diffondere, al libro-accusa del suo ex consigliere alla sicurezza, John Bolton, definito un pazzo che voleva trascinare gli Usa in un altro conflitto stile Iraq, all'economia che sta cominciando a riprendersi, e che presto tornerà più forte di prima, permettendo anche di placare le tensioni etniche.

Five bombshells about Trump from Bolton's book
La copertina del libro trai due protagonisti: Donald Trump e John Bolton

Domanda. Come sta, signor presidente?
Risposta. Sto bene, sto bene. Penso che stiamo andando bene. Ho appena ricevuto dei buoni risultati dai sondaggi. Siamo primi in molti Stati. Stiamo molto bene in Ohio. Molto bene in Wisconsin. Molto bene in Florida. E non abbiamo ancora iniziato a fare campagna elettorale, immagino si possa dire che inizierà sabato a Tulsa, giusto?
D. Ha fatto pressioni per fare questa manifestazione?
R. Beh, uno dei motivi per cui abbiamo scelto la location in Oklahoma è che hanno un'ottima arena e hanno fatto molto bene nel contrastare quella che chiamo la peste, la peste che ci è stata mandata dalla Cina. Dicono che il contagio abbia raggiunto il picco, ma direi anche che il picco sta per esaurirsi, è già finito. Penso che sia giunto il momento di rimettere in moto il nostro Paese. Potremmo tenerlo chiuso più a lungo? Personalmente, non credo. Non credo che la gente lo accetterebbe. E penso che sarebbe la cosa sbagliata da fare. Penso che avremo un terzo trimestre davvero buono, in base ai numeri dell'occupazione che avete visto.
D. Quanto basso potrà essere il tasso di disoccupazione alla vigilia delle elezioni, in novembre?
R. Possiamo ottenere un numero enorme di posti di lavoro entro novembre. Penso che entro la fine dell'anno avremo un gran numero di posti di lavoro e poco dopo dovremmo tornare al punto in cui eravamo prima dello scoppio della pandemia. E il prossimo sarà un anno fantastico. Sapete che io prevedevo una ripresa a forma di V, giusto? E ora tutti dicono che ho ragione. Vedremo. Abbiamo uno slancio tremendo. Ora stiamo iniziando una campagna elettorale un po' diversa, in cui si parlerà di posti di lavoro. Prima si trattava di altre cose, ma fondamentalmente prima si trattava di tenere l'occupazione al livello in cui era. Ora si tratta di farla salire. E salirà. Credo che vedrete un grande aumento del pil.
D. La sua rielezione dipenderà da questi numeri?
R. La cosa triste è che stavo andando a gonfie vele. Capisce? Ma so che la gente dirà: «Ci ha portato lì una volta, ci porterà lì di nuovo». Sotto la mia presidenza c'è stata la più grande crescita dell'economia, il maggior numero di posti di lavoro che abbiamo mai avuto. Siamo arrivati a quasi 160 milioni di posti di lavoro. Nessuno ci è mai andato vicino. Ma ora devo solo ricominciare a costruire. Abbiamo iniziato. E i numeri sono oltre le aspettative di tutti. Avevamo battuto la Cina di brutto: per loro l'anno scorso per loro è stato il peggiore mai avuto da molti decenni. E questo perché ho imposto alla Cina molti dazi. Il tutto prima del virus. Nessuno prima di noi aveva mai imposto dazi. I cinesi avevano rifiutato di negoziare con Obama-Biden. Mentre con noi hanno accettato miliardi di dollari di dazi, tutti messi da me. E se non eseguiranno la fase uno dell'accordo, alzerò ancora sostanzialmente i dazi, se necessario. Finora, però penso che stiano rispettando l'accordo: non ho avuto il rapporto finale, ma sembra che stiano comprando molto dai produttori Usa.
D. C'è molto sulla Cina nel nuovo libro di Bolton. E dei negoziati sul commercio. Con molte accuse contro di lei, che darebbe priorità al commercio rispetto all'applicazione delle sanzioni quando si tratta di Zte e Huawei.
R. Ricordate come sono stato duro con Huawei. Nessuno è stato più duro di me. E abbiamo convinto altre nazioni a non fare affari con loro, che si tratti del Regno Unito, dell'Italia o di altri. Possiamo darvi tutta la lista. Non so che cosa abbia detto Bolton. Non l'ho ancora letto. Ma voglio dirvi una cosa. Bolton è un ragazzo scontento che ha fatto degli errori tremendi. È stato uno degli architetti della politica americana in Medio Oriente prima che arrivassi io. L'unica cosa che mi piaceva di lui era che tutti pensavano fosse pazzo. E francamente, quando entri nella stanza con lui, sei in una buona posizione negoziale, perché gli altri pensano che se c'è Bolton vuol dire che ci sarà una guerra. Voleva andare in guerra con tutti. Non ho mai visto una guerra che non gli piacesse. Ma ha fatto un errore tremendo, lui e le persone che stava spingendo, quando è andato in Medio Oriente, quando è andato in Iraq. Non c'erano armi di distruzione di massa. Dopo il primo mese che era con noi, un giorno gli ho chiesto: «Pensi di aver fatto la cosa giusta andando in Iraq?». Lui ha detto: «Sì». Da allora, non ho più creduto in lui. Gli ho detto: «Spiegamelo, perché non credo che tu sia in grado di farlo». E non riusciva a spiegarmelo. Allora gli ho detto: «Lo dici solo per sentirti bene? O lo dici perché ci credi davvero?». Ha detto: «Ci credo davvero». Allora ho replicato: «Beh, allora non sono più dalla tua parte, perché è sbagliato».
D. Nel libro, Bolton dice che lei voleva eliminare le sanzioni a Zte come parte del negoziato con la Cina.
R. Beh, non era per questo. Quello su Zte era il mio accordo. La multa è arrivata da me, in pratica li ho fatti chiudere. Non è stato Obama. E poi ci siamo accordati. Hanno pagato una multa di oltre un miliardo di dollari e si sono accordati per i cambiamenti del consiglio di amministrazione e altre cose. Quindi un accordo incredibile. Ma i democratici non soro mai contenti. D. Nel suo libro, Bolton dice che lei ha effettivamente dato la sua benedizione al presidente Xi Jinping per continuare a costruire campi peri musulmani uiguri. R. No, non è vero. In realtà ho approvato una reprimenda, scritta dal Congresso. È stata firmata. Con la mia approvazione.
D. Ha cambiato opinione sul negoziato commerciale con la Cina? Si è pentito di averlo fatto?
R. No, penso che sia un grande affare. Ma da quando siamo stati colpiti dalla peste cinese, mi sento diverso su tutto ciò che ha a che fare con la Cina. E sono sempre stato severo con loro. Ho dato ai nostri agricoltori 12 miliardi di dollari e 16 miliardi di dollari dai dazi che ho imposto alla Cina, perché erano presidi mira dalle esportazioni cinesi. Ma da quando siamo stati colpiti dal virus ho una prospettiva molto diversa sulla Cina. L’accordo che abbiamo fatto con Pechino è stato un buon affare, ma l'inchiostro era appena asciutto quando siamo stati colpiti dal virus e credo di vedere l'intero accordo in modo diverso ora.
D. Bolton ha un occhio critico nei confronti di quasi tutti alla Casa Bianca.
R. Alla Casa Bianca tutti odiavano Bolton. Potrei dirvi le cose che lui avrebbe voluto fare e che se avessimo fatto saremmo finiti con una bella nuova versione della guerra in Iraq.
D. Di che cosa si tratta?
R. Non voglio dirlo. Dovrò dirlo quando scriverò il mio libro, ma a nessuno importa di Bolton. Man mano che lo conoscevamo, veniva rispettato sempre meno. Personalmente, pensavo che fosse pazzo. E poi, non si va via e poi si scrive un libro sull'Amministrazione in carica. Chi mai penserebbe di fare una cosa del genere?
D. Bolton considera il suo libro come l'ultimo baluardo contro la sua rielezione.
R. Sentite, sto firmando ora la nomina di molti giudici, in Texas, New York, Minnesota. Avremo potenzialmente quasi 300 giudici, tutti conservatori, molto rispettati. Resteranno in carica per molti anni. Sono tutti giovani. Sono tutti conservatori. Sono tutti molto intelligenti. E stanno ricevendo ottime valutazioni. Già basterebbe questo per dire che finora ho fatto bene. Inoltre, ho nominato due giudici della Corte Suprema, persone eccellenti. Se non fossi qui, al posto di quei giudici ci sarebbero super liberali radicali di sinistra. E non avreste più il vostro Secondo Emendamento. E avreste una visione della vita molto diversa da quella che avete ora, in cui non si spenderebbero soldi per l'esercito. Io ho ricostruito completamente l'esercito. E il più forte che ci sia mai stato. Ho ottenuto i più grandi tagli alle tasse nella storia del nostro Paese. Ho ottenuto i più grandi tagli normativi nella storia del nostro Paese. Ho fatto cose che nessuna amministrazione ha mai fatto nei primi tre anni e mezzo. Guardate questa lista.
D. Vediamo.
R. Si sono aggiunti 2,5 milioni e mezzo di posti di lavoro a maggio mentre le aspettative erano di perdere 10 milioni di posti di lavoro. Le vendite al dettaglio sono cresciute del 17,7%, il rialzo più grande della storia, e i nuovi posti di lavoro del mese scorso hanno registrato il più grande aumento di sempre. Oggi il 75% delle piccole imprese è aperto. E un numero elevato. L’indice SeP 500 ha avuto i migliori 50 giorni della sua storia, una settimana fa. Il Nasdaq ha raggiunto quota 10 mila per la prima volta, un record assoluto, nel mezzo della pandemia E poi, ho salvato il New York Times, il Washington Post e la televisione via cavo. L'ho fatto per divertimento, è vero. Perché se non dovessi essere più alla Casa Bianca, forse non il Wall Street Journal, ma molti dei media finirebbero per fallire. Perché non sarebbe molto eccitante coprire ogni giorno il sonnacchioso Joe Biden, uno che è morto dal collo in su...
D. Quale sarà la nuova priorità per il secondo mandato?
R. Tre mesi fa, quando l'economia stava andando a gonfie vele, avrei cominciato a tagliare il debito. Avrei tagliato le spese. Avrei tagliato un sacco di cose. Ora ci sono nuove priorità: far tornare l'economia a come era prima e anzi ancora meglio. Penso che il prossimo sarà uno degli anni migliori che abbiamo mai avuto. E non dimenticate che finora ho avuto ragione. Quella avvenuta è stata una chiusura artificiale. Non è stata una brutta recessione, che richiede 15 anni per riprendersi come è successo con la Grande Depressione.
D. Molti economisti dicono invece che ci vorrà un bel po' di tempo per tornare indietro. Negli ultimi due mesi sono andati persi diversi decenni di crescita dell'occupazione. Ha in mente una nuova iniziativa per ridare energia all'economia, per riportare i posti di lavoro e far tornare le persone al lavoro nel suo secondo mandato?
R. Ci siamo liberati dell'accordo Nafta, che era stato un disastro. Ora abbiamo un grande mercato con Messico e Canada. Stiamo facendo accordi commerciali molto migliori del passato. Se si guarda al Giappone, sta acquistando merci per 40 miliardi di dollari. E sta costruendo molti stabilimenti automobilistici in America. La Germania sta facendo la stessa cosa. Anche la Germania deve costruire fabbriche. I tedeschi sono sempre difficili, francamente. E noi stiamo riducendo le nostre truppe in Germania perché ci costano un sacco di soldi e loro sono riluttanti a pagare la loro quota nella Nato. Dovrebbero pagare il 2% del pil e invece pagano l'1%. E noi dovremmo difendere la Germania dalla Russia, quando la Germania paga alla Russia miliardi di dollari per l'energia? Se non fossimo stati colpiti dalla pandemia, avremmo fatto altri accordi commerciali incredibili, anche con l'Ue. Ora invece tutti si sono diretti verso i loro rifugi.
D.Lei ritiene la Cina responsabile del coronavirus. Pensa che non abbiano dato informazioni tempestive con l'obiettivo di destabilizzare le altre economie?
R. Tutti sapevano che avevano un problema. Io ho agito molto presto. Ho chiuso il nostro Paese alla Cina a fine gennaio. Ho agito molto velocemente, in anticipo. Se non l'avessi fatto, avremmo avuto 3 milioni di morti. E invece siamo a 110 mila e potremmo arrivare a 150200 mila, a seconda di come va. Stiamo procedendo molto bene con il vaccino e molto bene sul piano terapeutico. Senza quello che abbiamo fatto, ci sarebbero stati da 1,5 a 3 milioni di morti, venti volte di più di quello che finiremo per avere, capite? Abbiamo testato, credo, 20 milioni di persone, giusto? Nessun Paese si avvicina nemmeno lontanamente a questo: 4, forse 5 milioni in Germania, nessun Paese si avvicina nemmeno lontanamente ai 20 milioni. Inoltre, noi rendiamo noti i casi, mentre altri Paesi che non hanno capacità di test non lo fanno. Quindi dicono che gli Stati Uniti hanno più casi di chiunque altro. Questo perché noi facciamo più test. La Cina non riferisce di aver fatto dei test e si pensava che avesse contenuto il contagio. Ora, all'improvviso, si accorgono che non è così. E i cinesi che sono stati infettati e sono andati in Europa e in tutto il mondo?
D. Alla fine, quali saranno state le cause del tutto?
R. C'è un'ottima probabilità che si tratti di incompetenza. C'è una buona probabilità che sia stato un errore. E c'è la possibilità che sia stato intenzionale.
D. Pensa che sia una possibilità minore?
R. Si, credo di si ma non si sa mai. Tutto ciò comunque ha avuto un impatto.
D. Vale a dire la diffusione delle conseguenze economiche in tutto il mondo?
R. Esatto. Possono aver detto: ragazzi, siamo in un bel casino. Gli Stati Uniti ci stanno uccidendo economicamente. Non dimenticate che la mia politica nell'ultimo anno e mezzo li ha spazzati via. E il motivo sono i dazi.
D. È il suo istinto? O è a conoscenza del fatto che potrebbero aver spinto il virus oltre i loro confini?
R. È la mia sensazione di quello che potrebbe essere successo. Spero di no. E spero che riusciremo a scoprire che cosa sia veramente successo.
D. Cambiando argomento, lei pensa che ci sia razzismo sistemico negli Stati Uniti?
R. Speriamo di no. Ma c'è sempre qualcosa che non va. Mi piacerebbe pensare che non ci sia un tale razzismo sistemico. Purtroppo, nel mondo reale ce n'è un po', anche se molto meno di una volta.
D. La sua posizione sulla legge e ordine è molto chiara. Ma quando si tratta di risanare il Paese, ha qualche idea per far riaggregare le persone?
R. Il modo migliore per farlo è la leadership. Voglio far riprendere l'economia anche perché, se ci riesco, la disoccupazione afroamericana tornerà a essere la più bassa mai registrata prima, di gran lunga. Avremo ottimi posti di lavoro, famiglie per cui la vita sarà molto più facile.
D. Vede delle somiglianze tra le sue due campagne elettorali?
R. Penso che questa sia molto peggio. Penso che la stampa sia più disonesta ora di quanto non lo fosse nel 2016. Penso di essere molto più avanti in Iowa. Come potrei non essere in vantaggio? Mi sono preso cura degli agricoltori meglio di chiunque altro. Biden non lo farebbe mai. Non saprebbe nemmeno che hanno un problema.



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