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Corriere Fiorentino Rassegna Stampa
09.06.2020 Firenze: il consigliere comunale leghista strumentalizza e banalizza la Shoah
Cronaca di Paolo Bonciani

Testata: Corriere Fiorentino
Data: 09 giugno 2020
Pagina: 3
Autore: Paolo Bonciani
Titolo: «'Plexiglass Auschwitz'. Tutti contro il leghista»
Riprendiamo dal CORRIERE FIORENTINO di oggi, 09/06/2020, a pag. 3, l'articolo "'Plexiglass Auschwitz'. Tutti contro il leghista" di Paolo Bonciani.

Quello del leghista Claudio Ticci è un nuovo esempio di ignoranza e assenza di scrupoli nello strumentalizzare la Shoah.
Ignoranza, certo, ma anche una vera adesione all'ideologia nazista. E' mai possibile che non sia ancora stato espulso?
Ecco l'articolo:

La scuola libera': post con richiamo ad Auschwitz, bufera su un ...
Il consigliere comunale leghista Claudio Ticci e il suo post che strumentalizza e banalizza la Shoah


Alla fine si è arreso all'onda di sdegno e proteste per il suo post. «Mi sento di chiedere scusa, per una foto, inopportuna, a corredo di un post che ho condiviso e lo faccio per coloro che si sono sentiti offesi per quella foto. Volevo solo criticare il decreto scuola e non era intenzione riaprire per nessuno una ferita dolorosa e la frase più buia della storia moderna», ha scritto su Facebook ieri pomeriggio Claudio Ticci, il consigliere comunale leghista di Borgo San Lorenzo che domenica ha pubblicato un post con l'immagine del cancello di Auschwitz e la scritta «La scuola educa alla libertà». Nessun accenno però alle sue dimissioni da consigliere, chieste da molti dopo il suo accostamento tra l'Olocausto e le politiche del governo sulla scuola. Il post su Facebook, secondo lo stesso Ticci, ex componente della segreteria Pd di Borgo nel 2015 poi passato alla Lega, voleva denunciare le politiche governative:- «Pd+ 5stelle+ Leu+ Italia Viva... vi dovete vergognare! Il plexiglass ce l'avete al posto dei neuroni», ha scritto sotto l'immagine ritoccata dell'ingresso del campo di sterminio nazista, post poi rimosso. Il primo a denunciare è stato, sempre sulla Rete, il sindaco della cittadina in provincia di Firenze, Paolo Omoboni: «La foto si commenta da sola. Si può essere critici verso un partito, un'idea, una legge, ma usare queste immagini, in particolare se chi la usa è un rappresentante istituzionale, è inaccettabile. Si scusi e cancelli il post». «Il post mi inorridisce. Il dissenso politico non può raggiungere questi ignobili livelli. Chieda scusa e rimuova l'immagine. In questo momento, così difficile per il nostro Paese, non è tollerabile che rappresentanti delle istituzioni si lascino andare a queste bassezze», ha sottolineato la vice ministro all'istruzione Anna Ascani, mentre la vice presidente della Regione, Monica Barni ha sottolineato «Sono parole e pensieri vergognosi, frutto di idea malsana della politica» e per il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani si tratta «di una provocazione sconcertante». Per la segretaria regionale del Pd, Simona Bonafé «Il post rimarca la distanza della classe dirigente leghista da qualsiasi sensibilità, valore democratico o conoscenza della storia e ricorda il bassissimo livello politico e anche umano» e Salvini e i vertici regionali «dovrebbero espellere un personaggio del genere». Valeria Cammelli, coordinatrice Cgil Mugello, ha commentato il post dell'esponente leghista:«Il tarlo della superficialità, della ricerca di scontro, dell'utilizzo della violenza verbale si insinua anche fra noi». E per il parlamentare del Psi, Riccardo Nencini «le scuse non bastano. Alcuni partiti, in testa la Lega e FdI hanno sdoganato un modo di fare che è lesivo dei principi di libertà e democrazia a cui questo Paese si ispira».Critiche sono arrivate anche dai partiti che non fanno parte della maggioranza. «Se il consigliere comunale leghista Claudio Ticci, avesse un minimo di decenza e di rispetto per l'istituzione, prima chiederebbe scusa e poi si dimetterebbe. Visto che non sembra intenzionato a farlo, mi auguro che i vertici toscani della Lega gli chiedano un passo indietro», ha detto la candidata alla presidenza della Regione per M5S, Irene Galletti. Dura anche la parlamentare fiorentina di Forza Italia, Deborah Bergamini: «La scuola è l'antitesi di Auschwitz. È il vaccino contro la cultura dell'odio e della diffidenza verso la diversità. Paragonare la scuola ad Auschwitz non solo è indegno, ma dimostra grande l'ignoranza; fare simili parallelismi è indecente. Mi auguro che i vertici della Lega intervengano contro parole che non possono e non devono trovare spazio nella nostra coalizione».

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