La svolta della Stampa con Rula Jebreal e Daniel Barenboim
Commento di Deborah Fait
A destra: Massimo Giannini
Massimo Giannini sta facendo la sua rivoluzione personale trasformando La Stampa in un giornale di partito, ideologico e illeggibile. Ha incominciato dando a Rula Jebreal il compito di scrivere un editoriale e questo è stato un segnale d'allarme. Infatti, dopo nemmeno una settimana ecco che compare a pagina 1 un articolo di Daniel Barenboim. Due piccioni con una fava che potrebbe diventare il contenitore di personaggi ai quali Israele piace poco, molto poco. Spero che Giannini pensi bene a ciò che sta facendo, la Jebreal, dopo il flop di Sanremo, non è tanto simpatica nemmeno alla sinistra e dubito che le sue eterne lagne contro l'uomo bianco che la maltratta, naturalmente solo se è di destra, possano conquistare il pubblico.
Rula Jebreal
Daniel Barenboim invece è quanto di peggio si possa pensare contro Israele, paese che lui odia, dove è stato dichiarato persona non grata per aver suonato Wagner davanti a un pubblico di sopravvissuti avendo giurato di non farlo. Barenboim è colui che ha chiesto di avere il primo passaporto palestinese che gli fu consegnato da Arafat in persona tra lacrime di patria commozione mentre in Israele centinaia di ebrei venivano bruciati vivi negli autobus presi di mira dai kamikaze palestinesi. Barenboim ha scritto un articolo contro l'annessione di parte di Giudea e Samaria. Entrambi questi personaggi, Barenboim e Jebreal, ostili a Israele, chissà perché chiamano sempre in causa la Shoah senza averne il diritto, solo per farsi autopropaganda, solo per apparire sensibili agli occhi di chi legge. Lui, il musicista, parla di occupazione, ricorda Edward Said, grande demonizzatore di Israele, l'intellettuale che dal confine con il Libano tirava pietre contro i soldati israeliani. Scrive che l'annessione dei -territori palestinesi- sarà una catastrofe per Israele-. Beh, sarebbe il caso di informarlo che Israele non annette niente che non sia già suo, che non sia stato assegnato allo stato ebraico dal lontano 1920 con la conferenza di Sanremo, risoluzione che in seguito fu incorporata alla Carta dell'ONU e mai abrogata. Quindi le terre che Israele annetterà sono già ebraiche da almeno 4000 anni.
Daniel Barenboim
A Kikar Rabin, a Tel Aviv, si sono riunite sabato sera circa 4000 persone, sinistra, estrema sinistra, arabi, ebrei, 4000 poveri e stupidi fanatici che sventolavano nel cuore di Israele le bandiere della morte, quelle che i palestinesi e i filopalestinesi usano quando urlano "ebrei a morte, ebrei ai forni". Altri sventolavano le bandiere rosse con la falce e martello, simbolo di schiavitù e miseria. Quattromila fanatici di sinistra su quasi 10 milioni di cittadini non fanno testo ma danno fastidio perché dimostrano che l'ideologia rende stupidi, ottenebra la mente e ne abbiamo la conferma con l'inginocchiamento internazionale che ci mostra migliaia di giovani e meno giovani in tutto il mondo prostrati sulle ginocchia col pugno alzato. Stiamo vivendo tempi duri e non per il coronavirus ma per l'assoluta stupidità umana, una pandemia senza vaccino che rosica il cervello di chi ne è affetto e rende grottesche queste masse di pazzi isterici.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale di Israele, unica e indivisibile"