Egitto: una dittatura, ma quella dei Fratelli musulmani era peggiore Commento di Vincenzo Nigro
Testata: La Repubblica Data: 30 maggio 2020 Pagina: 14 Autore: Vincenzo Nigro Titolo: «Navi e caccia all’Egitto di Al Sisi, governo diviso sulla maxi commessa»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 30/05/2020, a pag.14, con il titolo "Navi e caccia all’Egitto di Al Sisi, governo diviso sulla maxi commessa", il commento di Vincenzo Nigro.
Quello di Al Sisi in Egitto è un regime militare, non certo una democrazia. Eppure è molto meglio rispetto al regime che lo ha preceduto, quello islamista e filo-terrorista della Fratellanza musulmana.
Ecco l'articolo:
Vincenzo Nigro
Abdel Fattah Al Sisi
Il governo italiano si prepara ad approvare la vendita di 6 fregate, di una ventina di pattugliatori navali, di 24 cacciabombardieri Eurofighter e 24 aerei addestratori M346 all’Egitto del presidente Abdel Fatah Al Sisi. Una “commessa del secolo” che per l’Italia non ha soltanto un valore commerciale e industriale. «Fra mille difficoltà, l’Italia vuole mantenere un rapporto solido con l’Egitto, mantenere un dialogo politico che riguarda mille dossier aperti nel Mediterraneo», dice una fonte di Palazzo Chigi coinvolta nel negoziato. Il “programma navale” verrebbe avviato con la vendita delle due prime fregate classe “Fremm” che sono già state consegnate alla Marina Militare italiana e che verrebbero quindi trasferite all’Egitto. Giovedì il premier Giuseppe Conte ha posto il tema al tavolo del Consiglio dei ministri, ma è stato costretto a sospendere la decisione perché sulla strada dell’Egitto l’Italia trova un ostacolo non secondario: l’assassinio di Giulio Regeni. Molti ministri in Consiglio hanno fatto notare che sul caso del giovane ricercatore italiano ucciso al Cairo nel febbraio del 2016, la collaborazione giudiziaria con l’Egitto non ha portato a nessun risultato. L’Egitto, in altre parole, non ha ancora individuato gli assassini di Regeni, o meglio non li ha voluti indagare e mettere sotto processo. Molto probabilmente perché sono poliziotti o agenti dei vari organismi di sicurezza egiziani. E la mancata collaborazione sul caso Regeni mobilita buona parte del deputati del Movimento 5 Stelle, così come ampi settori del Pd e di Leu. Fonti della Farnesina sostengono che «una decisione deve essere del Governo nel suo complesso, deve essere una decisione collegiale, che tenga conto degli interessi generali del Paese e del rispetto per le sacrosante richieste della famiglia Regeni». Ma al ministero degli Esteri hanno accettato con favore la pausa di sospensione anche perché «la decisione dovrà convinta, di tutto il governo». Quella all’Egitto si presenterebbe come una commessa militare che forse non è mai stata messa in piedi dall’industria italiana della Difesa. Soltanto le due prime fregate valgono 1,2 miliardi di euro. Le unità sono la “Spartaco Schergat” ed “Emilio Bianchi” (due marinai eroi della Seconda guerra mondiale), e verrebbero ritirate dalla squadra navale italiana per essere cedute all’Egitto. Queste 2 unità seguono la prima unità Fremm già venduta all’Egitto dalla Francia, che con l’Italia è partner nel programma navale. Dopo questa prima commessa, l’Egitto è interessato ad altre 4 navi ma anche a 20 pattugliatori che potrebbero essere costruiti anche in cantieri egiziani. In campo aeronautico il programma prevede l’interesse egiziano per 24 caccia intercettori “Eurofighter” e per 20 addestratori M346, uno dei gioielli di Leonardo, l’aereo da addestramento che è stato adottato da aeronautiche all’avanguardia come quella israeliana. Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, in audizione al Senato aveva fatto un riferimento alla fornitura all’Egitto: «Stiamo define ndo gli ultimi dettagli e questo sarà un successo per il Paese». Bisognerà capire se il Governo italiano sarà capace di far entrare le sue richieste di verità sul caso Regeni nel quadro di questo accordo oppure se semplicemente proverà a mettere il caso da parte.
Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante