Virus/Cina: le responsabilità e le menzogne di Pechino Analisi di Paolo Mastrolilli
Testata: La Stampa Data: 19 maggio 2020 Pagina: 17 Autore: Paolo Mastrolilli Titolo: «Xi offre 2 miliardi per la ricerca. Gli Usa: avete coperto il virus»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 19/05/2020 a pag.17 con il titolo "Xi offre 2 miliardi per la ricerca. Gli Usa: avete coperto il virus", la cronaca di Paolo Mastrolilli.
Continua la guerra fredda voluta dalla Cina, una guerra che ha a che fare in primo luogo con i dati sensibili e l'informazione. Non da ultima, con l'informazione negata sul virus, che ha favorito la diffusione mondiale del contagio. In tutti i suoi aspetti, una nuova guerra fredda tra Occidente democratico e Cina.
Ecco l'articolo:
Paolo Mastrolilli
Messo con le spalle al muro dalle accuse di aver provocato e nascosto il coronavirus, il presidente cinese Xi ha cercato di girare il tavolo all'assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, presentando il suo Paese come il leader della risposta globale. Perciò ha accettato un'inchiesta sul Covid-19, ha offerto 2 miliardi di dollari per combatterlo, e ha promesso che se Pechino svilupperà il vaccino lo fornirà a tutti. Gli Usa sono tornati all'attacco, accusando tanto l'Oms, quanto uno «Stato membro» non nominato, di aver celato l'emergenza e fallito la gestione. Trump insiste su questa linea perché errori sono stati commessi, ma soprattutto perché ne ha bisogno come arma elettorale. Così però rischia di cedere la leadership dell'Organizzazione e dell'intera risposta globale alla Repubblica popolare, pronta ad occupare un altro vuoto creato dalla linea sovranista del capo della Casa Bianca sulla scena internazionale. La "World Health Assembly" si è aperta ieri a Ginevra in forma digitale, sullo sfondo del duello tra Usa e Cina. Il segretario generale dell'Onu Guterres ha chiesto unità per fermare il virus, rimandando a dopo la resa dei conti. Quindi ha proposto un piano in tre punti: offensiva medica guidata dall'Oms, interventi economici per i Paesi in crisi, cambiamento strutturale delle nostre società verso un modello più sostenibile. Nei giorni scorsi Washington ha fatto circolare la bozza della riforma che vorrebbe sottoporre al G7 di giugno, anticipata da La Stampa, ma Francia, Germania, Italia e Canada hanno frenato. La Ue invece ha proposto una risoluzione di sette pagine che verrà approvata dall'Assemblea Oms, dopo che Trump ha dato il suo appoggio via Twitter. Oltre cento Paesi avevano chiesto un'indagine su origini e risposta all'epidemia, che finora Pechino aveva ostruito. La risoluzione la prevede, ma per capire come prepararsi meglio alla prossima emergenza, piuttosto che puntare il dito contro i colpevoli. Xi, soddisfatto anche per l'esclusione di Taiwan dall'Assemblea, l'ha appoggiata, pur difendendo il suo operato: «Abbiamo agito con apertura, trasparenza, e responsabilità». Quindi ha offerto 2 miliardi, ossia quattro volte i fondi bloccati da Trump, aiuto all'Africa, e ha promesso che se svilupperà il vaccino lo distribuirà a tutti. Per gli Usa ha risposto il segretario alla Salute Aznar: «Questa organizzazione ha fallito nell'ottenere le informazioni di cui il mondo aveva bisogno, ciò è costato molte vite». Poi ha denunciato «il tentativo di nascondere l'epidemia da parte di almeno uno stato membro». Non c'è dubbio che errori siano stati commessi, ma Trump alza lo scontro con Xi e blocca i fondi all'Oms soprattutto perché è un fronte utile alla sua campagna di rielezione. Il rischio, come già accaduto alla Fao, è che Pechino approfitti della ritirata americana dal multilateralismo per occuparne la leadership.
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