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Avvenire Rassegna Stampa
16.05.2020 Sul 'Vicario' di Hochhuth la censura del Vaticano
Un articolo imbarazzato di Avvenire

Testata: Avvenire
Data: 16 maggio 2020
Pagina: 18
Autore: la redazione di Avvenire
Titolo: «Hochhuth, il dito contro papa Pacelli»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 16/05/2020, a pag.18 la breve "Hochhuth, il dito contro papa Pacelli".

Rolf Hochhuth ha avuto il merito di mettere in discussione per primo la figura di Pio XII durante la Shoah e i suoi silenzi eloquenti. Per questo "Il Vicario" in Italia è stato censurato: negli anni della DC ogni critica al Vaticano veniva bloccata. Quello di Avvenire è un articolo breve e imbarazzato che cerca di negare l'evidenza, ma riesce solo a chiarire una volta di più i tentativi di censura da parte della Santa Sede e di Paolo VI in particolare.

Ecco l'articolo:

È morto Hochhuth, autore de «Il Vicario»
Rolf Hochhuth

Lo scrittore e drammaturgo tedesco Rolf Hochhuth, autore del dramma II Vicario (1963, edito da Feltrinelli), uno dei maggiori successi teatrali del secondo dopoguerra, è morto a Berlino all'età di 89 anni. Con questo testo aprì la polemica sui presunti silenzi di Pio XII sull'Olocausto. Hochhuth accusò papa Pacelli di non aver fatto abbastanza per salvare gli ebrei. L'opera raccontava il tentativo invano del gesuita Riccardo Fontana (figura di fantasia) di ottenere una presa di posizione di Pio XII contro la Shoah. Quando II Vicario andò in scena in prima mondiale con la regia di Erwin Piscator, destò clamore e attriti diplomatici con la Santa Sede. Il successo fu tale che ben presto il dramma approdò a Broadway e poi a Parigi (con Michel Piccoli) e Londra. Il 13 febbraio 1965 funzionari statali (per lo scandalo unanime suscitato nel mondo cattolico) appellandosi al Concordato ne vietarono la messa in scena in un locale del centro di Roma messo a disposizione da Giangiacomo Feltrinelli, che aveva stampato il libro nel 1964 con una prefazione di Carlo Bo (che molti anni dopo ammise di aver commesso un errore). II Vicario lasciò il segno e Paolo VI decise di divulgare in anticipo il contenuto degli archivi vaticani del 1939-1945, proprio per smentire le calunnie su Pio XII.

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lettere@avvenire.it

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