Il titolo di questo romanzo ne racchiude l’intera trama. Capita raramente, ma la bravura di Renaud Meyer è proprio questa: raccontarci una storia di oggi, quella di Hannah, anziana signora di origine polacca, ebrea, che abita a Parigi, e a metà romanzo cambiare il registro del racconto e trasportarci negli anni devastanti dell’Olocausto. Hannah ha un rapporto privilegiato con Arnaud, un trentenne letteralmente affascinato da questa vecchia scorbutica e fragile. Sarà lui ad indagare sulle sue vere origini, a risalire con dolore nel tempo passato e ad accompagnarci, attraverso le pagine di un diario, nel buio della Varsavia occupata dai nazisti. I due piani narrativi del romanzo sono ugualmente appassionanti, anche se la grande quantità di personaggi affatica a tratti la lettura.