Chi è sempre stato contro la soluzione dei 'due Stati per due popoli'? 05/05/2020
Chi è sempre stato contro la soluzione dei 'due Stati per due popoli'? Analisi di Antonio Donno
A destra: Benjamin Netanyahu con Donald Trump
L’Unione Europea ha dichiarato a gran voce che la costruzione di 2000 unità abitative nella West Bank per i coloni israeliani e l’annessione di quella parte allo Stato di Israele è illegittima e soprattutto viola il principio della soluzione dei “due Stati “, oltre che il diritto internazionale. Ma che cosa c’entra il diritto internazionale per un territorio che non è stato mai uno Stato indipendente e sovrano, per responsabilità unica dei palestinesi? L’Unione Europea stravolge i dati della storia e si fa complice di una visione falsa e oggi improponibile dell’Autorità Palestinese. Quest’ultima ha rifiutato, per l’ennesima volta, un piano di pace, proposto dagli Stati Uniti e accettato da Israele, inteso a risolvere definitivamente la questione arabo-israelo-palestinese. Il suo rifiuto ha del patologico, una sindrome a cavallo tra l’auto-distruzione e la mania di persecuzione. I dirigenti palestinesi non comprendono che questo nuovo rifiuto porterà inevitabilmente a una progressiva diminuzione delle proprie aspettative e pretese, fino alla completa caduta di ogni possibilità di ottenere anche il più piccolo esito positivo per il proprio popolo. Essi credono che l’intervento a loro favore da parte dell’Unione Europea sia ancora una garanzia politica per osteggiare e alla fine dissolvere il piano di Trump/Netanyahu. Il povero Abu Mazen non ha ancora percepito la realtà politica di oggi: l’Unione Europea non conta nulla. Nulla. Per di più, gli europei dimostrano un’ipocrisia senza confini. Sanno perfettamente che il rifiuto della soluzione dei “due Stati per due popoli” è da imputare esclusivamente agli Stati arabi, nel passato, e, oggi, alla dirigenza palestinese nella West Bank e a Hamas nella Striscia di Gaza. La gestione del potere esercitata per lunghi anni da Arafat è stata letale per il popolo palestinese. Ma i dirigenti attuali continuano sulla stessa strada, fidandosi erroneamente sul sostegno dall’Unione Europea. I paesi arabi sunniti non sono contrari al piano di Trump/Netanyahu perché si sono resi conto che la questione palestinese è divenuta per loro un peso morto. Oggi, l’AP è isolata nel contesto mediorientale e paga gli errori compiuti nei decenni passati. È possibile anche prevedere che la disastrosa situazione attuale dell’Iran potrebbe indurre il regime di Teheran a mollare la presa su una questione che comporta gravissimi oneri finanziari e politici. Si vedrà. Ma una cosa è certa: al di là dell’inutile presa di posizione dell’Unione Europea, la soluzione dei “due Stati per due popoli” è impraticabile per responsabilità univoca dei palestinesi. Una precisa sintesi, per chi voglia riprendere in mano l’intera storia del rifiuto palestinese, è nell’articolo del grande storico Efraim Karsh, Who’s against a Two-State Solution?, pubblicato in “Jewish Ideas Daily” del 10 ottobre 2010 (https://tikvahfund.org/uncategorized/whos-against-a-two-state-solution/).
Karsh ripercorre la vicenda del rifiuto arabo a partire dal 1920, soffermandosi poi su un momento-chiave della vicenda: il rifiuto arabo alla proposta della Commissione Peel del 1937, che lo storico giudica il punto di partenza di una volontà di distruzione di ogni possibilità di convivenza voluta dal mondo arabo. Tutta la storia del rifiuto arabo procederà sulla stessa falsariga per tutto il secondo dopoguerra, sino ad oggi. “È una grande ironia della storia – conclude Karsh – che la soluzione della “mezza pagnotta” sia stata ripetutamente avanzata da altri – europei, americani, israeliani – come risposta alle azioni dei suoi più implacabili oppositori, che l’hanno costantemente respinta con le parole e con i fatti”.